Il caro prezzi legato alla pandemia fa volare gli acquisti di cibo low cost con i discount alimentari che fanno segnare un balzo del +6,5% nelle vendite in valore nel 2021 rispetto all’anno precedente, il risultato più alto tra le forme di distribuzione. E’ quanto emerge da una analisi Coldiretti in riferimento all’allarme Confcommercio sugli effetti della ripresa dell’inflazione, sulla base dei dati Istat relativi ai primi nove mesi dell’anno.
Il risultato dei discount – sottolinea la Coldiretti – evidenzia la difficoltà in cui si trovano le famiglie italiane che, spinte dai rincari, orientano le proprie spese su canali a basso prezzo e su beni essenziali come cibi e bevande, nel tempo del Covid. Gli aumenti record delle quotazioni per i prodotti energetici e le materie prime si riflettono, infatti, sui costi di produzione del cibo ma anche su quelli di confezionamento, dalla plastica per i vasetti dei fiori all’acciaio per i barattoli, dal vetro per i vasetti fino al legno per i pallet da trasporti e alla carta per le etichette dei prodotti che incidono su diverse filiere, dalle confezioni di latte, alle bottiglie per olio, succhi e passate, alle retine per gli agrumi ai barattoli smaltati per i legumi.
L’emergenza Covid ha innescato un cortocircuito anche sul fronte dei costi di trasporto con il rincaro di noli marittimi e costi dei container che sono schizzati ai massimi. Su questo scenario – conclude la Coldiretti – pesa il deficit logistico italiano per la carenza o la totale assenza di infrastrutture per il trasporto merci che costa al nostro Paese oltre 13 miliardi di euro con un gap che penalizza il sistema economico nazionale rispetto agli altri Paesi dell’Unione Europea.