SEREGNO – I cittadini cercano appartamenti in affitto senza pagare un sproposito. I proprietari degli immobili vogliono mettere a disposizione del mercato i loro immobili per incassare quattrini. A trovare la soluzione agli uni e agli altri è l’avvocato Vittorio Viganò. Non ha un’agenzia immobiliare: da molti è conosciuto per l’attività che svolge, in qualità di fondatore, dell’Asppi (Associazione sindacale dei piccoli proprietari immobiliari). E proprio di recente è riuscito ad arrivare a un nuovo accordo per quanto riguarda l’Ambito Territoriale di Seregno.
“Meda aveva già siglato un accordo a inizio anno – spiega l’avvocato – questo nuovo accordo riguarda la città di Seregno, Giussano, Lentate sul Seveso e Seveso. Ora non ci si muove più singolarmente Comune per Comune, si riesce a definire una politica comune per la casa a livello di Ambito. Quello di Desio aveva già provveduto, ora stiamo cercando di arrivare allo stesso risultato con l’Ambito di Carate Brianza”.
Dal punto di vista strettamente formale l’accordo sottoscritto dalle diverse associazioni degli inquilini e dei proprietari immobiliari è il rinnovo del precedente documento che ormai risale al 2014. “Le novità – commenta Viganò – però non mancano e sono anche sostanziali. Per esempio si è giunti a una maggiore diversificazione del valore degli appartamenti in base alle loro condizioni e a ciò che offrono. Per esempio viene riconosciuto un 15 per cento in più qualora dovessero essere già arredati. Altri incrementi possono essere invece dettati dalla durata dell’accordo”.
Proprio questo è il punto di forza del canone concordato. Via il tradizionale contratto di quattro anni più quattro o sei più sei. “Ora è possibile fare anche un tre più due – spiega l’avvocato – insomma anche tempi più brevi rispetto al passato. Del resto si tratta di un settore in evoluzione. Sarebbe sbagliato pensare al classico affitto da parte di una coppia con figli: ora si tratta soprattutto di scelte che riguardano giovani coppie, conviventi, separati, immigrati. Oppure diventa la soluzione di comodo per chi sa che deve trattarsi di una occupazione temporanea: quindi il trasferimento per motivi di lavoro, soprattutto per insegnanti o dipendenti della Pubblica Amministrazione, o ancora studenti universitari che vengono negli atenei milanesi”.
Il canone concordato, di fatto, sta prendendo sempre più piede: difficile quantificare un dato reale, visto che ci sono più associazioni di settore e pertanto soltanto l’Agenzia delle Entrate è in grado di dare numeri reali. “Posso dire che ora si tratta di una quota del 30 per cento del mercato degli affitti – racconta Viganò -. I proprietari immobiliari hanno capito che è meglio prendere qualcosa in meno, ma avendo maggiori certezze di incassare. Tanto per dare un’idea, un appartamento oltre i 99 metri quadrati nel pieno centro di Seregno viene ‘inquadrato’ tra i 7.500 e gli 8.200 euro annui. Noi come associazione forniamo anche tutto il supporto legale ai proprietari degli immobili”.
L’avvocato non ha dubbi su quello che può diventare lo sviluppo di questa formula: “Deve estendersi anche al settore commerciale. Però serve prima di tutto una legge nazionale, altrimenti sono sforzi inutili”.