SEREGNO – Benito Mussolini non è più cittadino onorario di Seregno. Lo ha deciso a quasi 77 anni dalla sua morte il Consiglio comunale nella seduta di martedì 1 febbraio. Una decisione nata all’interno della coalizione di maggioranza, ma non condivisa da tutto il centrosinistra, che non ha mancato di scatenare polemiche.
“Il nostro statuto comunale – ha spiegato Davide Ripamonti illustrando la proposta – parla di cultura di pace. Stimola a riconoscere civiche benemerenze e onorificenze a chi si è distinto per azioni meritorie. Chiediamo pertanto di non concedere spazi alle organizzazioni che si pongono in contrasto con la nostra Costituzione e chiediamo di revocare la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini interpretando il sentimento dei cittadini di Seregno e condannando quanto è stato compiuto durante il ventennio del dittatore. Vogliamo revocare la cittadinanza non per cancellare la storia, ma per sottolineare dopo 98 anni che non c’è mai stato nessun onore ad avere tra i concittadini il capo del fascismo”.
Già, i conti tornano: proprio durante la seduta è stato infatti spiegato che la cittadinanza onoraria a Mussolini era stata concessa il 12 marzo 1924 dal regio commissario Federico Spairani.
“Arriviamo dal Giorno della Memoria – ha aggiunto Patrizia Bertocchi – momento in cui abbiamo ripetuto il gesto che ormai compiano da qualche anno, ovvero la posa delle pietre d’inciampo in memoria delle vittime del nazifascismo. Non possiamo avere allo stesso tempo Mussolini tra i cittadini onorari. È una contraddizione che va sanata”.
La decisione, naturalmente, non ha mancato di sollevare obiezioni. Prima tra tutte quella di Edoardo Trezzi, capogruppo della Lega: “Questa del centrosinistra è soltanto una mozione strumentale, per distogliere l’attenzione dal tema importante dell’aggregazione industriale tra Aeb e A2A. Fascismo e comunismo, per quanto ci riguarda, sono temi da consegnare agli storici. Avremmo potuto valutare un ordine del giorno se ci fosse stata condanna in egual misura del comunismo di cui molti di voi oggi sono ancora eredi politici. Devo invece rilevare che qui si vuole cancellare la storia. Condanno il fascismo, ma non condivido l’iniziativa”.
Critiche anche da Ilaria Cerqua (capogruppo di Forza Italia): “Forse volete far vedere che il Pd di Seregno esiste. Vi chiedo la stessa coerenza quando si parla di argomenti di sinistra quali la Carta di Pisa, la legalità, la trasparenza. Li avete cestinati. C’è in corso una indagine per corruzione, voi vi aggrappate a Mussolini. Non vi capisco neanche politicamente”.
Tra le voci fuori dal coro risalta quella di Antonino Foti (Italia Viva): “Ne ho parlato in maggioranza, non condivido questa scelta. Condanno il fascismo, apprezzo il richiamo ai valori della Costituzione. La cittadinanza conferita a Mussolini, però, ora è consegnata alla storia. La sua revoca non può cancellare quanto è successo. Bisogna trasmettere una cultura di pace, non fare iniziative isolate. Avrei preferito il conferimento della cittadinanza a Liliana Segre”.