A dicembre, dopo l’andamento negativo di novembre, tornano a “sorridere” le vendite al dettaglio che sono cresciute dello 0,9% su base mensile e del 9,4% annuo (link ai dati completi in pdf). E anche andando a vedere il dato relativo al 2021, i dati Istat indicano una crescita annua del 7,9% in valore e del 7,2% in volume. Per la grande distribuzione, aumentano le vendite degli esercizi specializzati e quelle degli esercizi non specializzati a prevalenza non alimentare. Per quanto riguarda il dato mensile sono in crescita sia le vendite dei beni alimentari (+1,7% in valore e +1,2% in volume) sia, in misura più contenuta, quelle dei beni non alimentari (+0,3% in valore e +0,2% in volume).
Nell’ultimo trimestre del 2021 su base mensile le vendite al dettaglio aumentano dell’1,1% in valore e dello 0,8% in volume. Crescono le vendite dei beni non alimentari (+1,4% in valore e in volume), mentre quelle dei beni alimentari aumentano in valore e registrano un lieve calo in volume (rispettivamente +0,6% e -0,1%). Su base annua a dicembre 2021, le vendite al dettaglio aumentano del 9,4% in valore e del 7,7% in volume. Sono, soprattutto, le vendite dei beni non alimentari a crescere (+14,3% in valore e +13,4% in volume) mentre quelle dei beni alimentari registrano aumenti meno marcati (+3,1% in valore e +0,2% in volume). Tra i beni non alimentari, si registra una crescita tendenziale per quasi tutti i gruppi di prodotti, ad eccezione di Elettrodomestici, radio, tv e registratori (-0,1%). Gli aumenti maggiori riguardano Mobili, articoli tessili, arredamento (+26,1%), Abbigliamento e pellicceria (+24,7%) e Prodotti farmaceutici (+22,0%). Rispetto a dicembre 2020, il valore delle vendite al dettaglio cresce per la grande distribuzione (+5,9%), le imprese operanti su piccole superfici (+14,8%) e le vendite al di fuori dei negozi (+12,4%) mentre il commercio elettronico è in calo (-4,1%).
L’Ufficio Studi Confcommercio ha commentato i dati Istat sulle vendite al dettaglio di dicembre. “Si chiude bene, meglio del previsto, l’anno 2021. Il recupero delle vendite al dettaglio è stato certo favorito, nel confronto annuo, dalle migliori condizioni di operatività delle imprese nello scorso mese di dicembre rispetto al dicembre 2020”. “Se ne ha prova – sottolinea il direttore dell’Ufficio Studi Confcommercio Mariano Bella – tanto dalla lettura dei tassi di crescita registrati nei settori legati alle festività di fine anno, come abbigliamento, calzature e profumeria, quanto dalla variazione positiva delle vendite dei piccoli negozi, che riconquistano qualche frazione di fatturato a scapito del commercio elettronico. Ciò conferma la presenza di una relazione di sostituzione tra commercio virtuale e fisico che convive con il paradigma della multicanalità”.
“Alla luce dei dati di dicembre – prosegue la nota – pur con rilevanti difficoltà, il controllo della pandemia e i conseguenti spazi di manovra per le attività produttive hanno favorito una buona performance economica, al contrario di quanto accaduto in altri paesi europei nei quali si registra a dicembre un rilevante calo congiunturale dei consumi. I risultati ottenuti nel 2021 non comportano, comunque, l’uscita definitiva dalla crisi, in considerazione sia delle incertezze sull’evoluzione della pandemia sia, soprattutto, degli effetti che potrebbe avere la ripresa dell’inflazione sulle decisioni di acquisto delle famiglie nei prossimi mesi”.