CATANZARO – Nella giornata di ieri, mercoledì 23 febbraio, i finanzieri del Comando Provinciale di Catanzaro, con la collaborazione del Servizio Centrale Investigazione sulla Criminalità Organizzata di Roma, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, hanno dato esecuzione al decreto con il quale il Tribunale di Catanzaro – Ufficio Misure di Prevenzione, ha disposto il sequestro, finalizzato all’applicazione della confisca prevista dal Codice Antimafia, del patrimonio, del valore di oltre 800 milioni di euro, riconducibili a tre fratelli, imprenditori lametini nel settore della grande distribuzione alimentare e proprietari di uno dei centri commerciali più grandi della Calabria.
Il sequestro di prevenzione ha riguardato:
a) n. 22 complessi aziendali, comprendenti:
– un centro commerciale tra i più grandi della Calabria;
– n. 19 ipermercati;
– attività di commercio di autoveicoli e di rivendita di motocicli e ciclomotori;
– attività operanti nei settori: costruzione di edifici residenziali e non residenziali; intermediazione finanziaria; recupero e riciclaggio di cascami e rottami metallici; produzione di gelati; gestione di impianti polivalenti; locazioni immobiliari;
b) partecipazioni, anche in forma totalitaria, in n. 34 società, attive nei settori della grande distribuzione alimentare, rivendita di autovetture, ottica, commercio al dettaglio di generi alimentari, ristorazione, immobiliare, ed anche le quote di partecipazione nella squadra di calcio “Vigor Lamezia” e nella squadra di volley “Pallavolo Lamezia”;
c) n. 26 fabbricati e n. 2 ville di lusso;
d) n. 42 terreni;
e) n. 19 autoveicoli (tra i quali una Ferrari);
f) n. 4 motoveicoli di lusso;
g) n. 1 ditta individuale, operante nel settore della ristorazione;
h) tutti i rapporti bancari intestati e/o riconducibili ai proposti e ai loro familiari.
Si tratta di un provvedimento di natura cautelare, adottato dal Tribunale di Catanzaro nell’ambito del procedimento di prevenzione avviato con la proposta di applicazione della misura di prevenzione personale e di quella patrimoniale della confisca, sulla base delle complesse indagini di natura economico-patrimoniale svolte, anche con l’ausilio di sofisticati software, ad opera degli specialisti del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria del capoluogo calabrese, volte a verificare la provenienza dell’ingente patrimonio riferibile ai destinatari del provvedimento e la sproporzione rispetto ai redditi dichiarati e alla attività lavorativa.