I conti nazionali pubblicati ieri dall’Istat certificano il ruolo di driver della ripresa del settore delle costruzioni. Nel 2021 gli investimenti in costruzioni trainano la ripresa, segnando un aumento record del 22,3%; dopo un calo del 6,7% nell’anno dello scoppio della pandemia, gli investimenti in abitazioni e opere edilizie si collocano sopra del 14,1% rispetto al 2019, recuperando i livelli precedenti al 2011, anno dello scoppio della crisi del debito sovrano che portò, con gli interventi di politica fiscale pro-ciclici, i maggiori danni proprio ai settori dell’edilizia e dell’immobiliare.
A fronte di un aumento del PIL di 6,6%, si calcola che 1,8 punti di tale crescita deriva proprio dagli investimenti in costruzioni.
L’impulso dell’edilizia alla ripresa è stato coadiuvato dagli interventi finanziati con il superbonus, che secondo il monitoraggio dell’Enea e Mite pubblicato stamane, al 1° marzo hanno cumulato investimenti per lavori conclusi ammessi a detrazione per 14.772 milioni di euro.
“Mantenere il tono della crescita delle costruzioni – affermano da Confartigianato – rimane una priorità di politica economica dopo lo scoppio della guerra in Ucraina e il conseguente aggravamento della crisi energetica”.