MONZA – “Blitz dell’amministrazione Allevi nell’ultimo giorno di consiglio da remoto per esautorare le consulte. Questa amministrazione ha paura del pubblico e del confronto. L’amministrazione Allevi ha deciso di convocare in fretta e furia una seduta del consiglio comunale per nascondersi dietro agli schermi dei computer. Da oggi, infatti, con la fine dello stato di emergenza c’è l’obbligo di tornare in presenza. E prendere certe decisioni in aula, davanti ai cittadini, sarebbe stato più difficile”. Il gruppo di MonzAttiva manifesta il suo stupore e, insieme, il suo disappunto per quanto è accaduto nell’ultima seduta di Consiglio comunale.
“Al vaglio – spiegano – c’era il nuovo regolamento delle consulte che, così come è stato pensato da questa giunta, da organismi di partecipazione alla vita pubblica si trasformano a strumenti privi di significato”.
“Quanto è accaduto è grave, ma purtroppo è un segno distintivo di come ha governato questa amministrazione – commenta Carlo Abbà –. Si è convocato un Consiglio comunale forzando le procedure: una mossa utile al solo scopo di far votare da remoto, impedendo la discussione e la partecipazione dei cittadini. Un copione già visto anche per il Pgt. Un modo di pensare al bene comune che guarda solo agli interessi particolari e non a ciò che è meglio per i cittadini”.
“Non esistevano i presupposti per la convocazione dell’urgenza per discutere delle consulte – rilevano da MonzAttiva -, quindi si è trattato di una decisione non motivata se non a discrezione della maggioranza che ha voluto chiudere la discussione da remoto, dopo avere ricevuto conferma del ritorno in presenza da lunedì 4 aprile”.
“Complimenti assessore alla partecipazione – commentano ironicamente da MonzAttiva -. Via dalle Consulte le scuole, gli oratori, le parrocchie! Ha tolto la possibilità di iscrizione alla consulta per operatori, funzionari, dipendenti di istituzioni pubbliche presenti nei quartieri. Quindi insegnanti delle scuole, educatori degli asili nido, dei centri diurni disabili, che potranno essere solo invitati “per tramite dell’assessore alla partecipazione”. E nemmeno un cenno agli oratori ed alle parrocchie! Grave, anzi gravissimo. Evviva la prevenzione! Come si fa a sviluppare una rete virtuosa per i nostri ragazzi in quartiere se mancano i soggetti che, a diverso titolo, si occupano di educazione?”.
Una situazione insostenibile per tutta la minoranza, con una sola eccezione, che ha abbandonato in blocco l’aula.