GIUSSANO – Niente pagamento, niente ingresso alla mensa scolastica: l’amministrazione comunale dal prossimo anno scolastico vieterà agli alunni di sedersi a tavola per la pausa pranzo se i genitori non hanno provveduto a saldare il loro debito. E’ una delle misure stabilite dalle linee guida per le modalità di accesso ai servizi scolastici, approvate dalla Giunta comunale e già in vigore dall’1 aprile. Nessun effetto sull’anno scolastico in corso, ma da quel giorno è già possibile provvedere a iscrivere gli alunni a tutti i servizi online per la prossima annualità 2022/2023. Famiglie dunque avvisate: inutile procedere con l’iscrizione se non si è in regola con i pagamenti.
Senza dubbio una decisione forte, perché sarà davvero difficile negare un pasto a un bambino anche di fronte a una situazione debitoria. La decisione, però, ormai è presa. L’amministrazione comunale guidata dal sindaco Marco Citterio, fin dal suo insediamento, ha cercato di affrontare il problema degli utenti morosi, dopo aver scoperto che il Comune non aveva mai incassato 75mila euro per i servizi scolastici. L’importo è stato progressivamente ridotto, grazie all’impegno della Giunta comunale e degli uffici: ora si tratta di recuperare ancora 26mila euro.
Citterio difende la scelta compiuta relativamente all’iscrizione alla mensa subordinata alla posizione regolare delle famiglie: “In un periodo di ristrettezze economiche come quello che stiamo vivendo, è giusto che chiunque usufruisca di un servizio comunale lo paghi in modo direttamente proporzionale alle proprie possibilità. Era intollerabile che vi fossero famiglie con una posizione debitoria pregressa a cui non aveva mai fatto seguito alcuna volontà di rientro dal debito. Dal prossimo anno si cambia”.
Le scelte assunte dalla Giunta comunale consentiranno, seppur in parte minoritaria, di assicurare una maggior copertura economica ai servizi scolastici, contando sul pagamento di tutti gli utenti da effettuarsi tramite il circuito PagoPA.
“Dopo che per due anni abbiamo lavorato intensamente con accertamenti e relativi solleciti – aggiunge Sara Citterio, assessore all’Istruzione – , ora abbiamo scelto di introdurre un criterio nuovo, oggettivo, equo considerata anche la scadenza degli appalti in essere: la possibilità di iscriversi è vincolata all’assoluta mancanza di debito pregresso e questo varrà per mensa scolastica, trasporti e pre-post scuola. Al contempo abbiamo rivisto le fasce Isee (Indicatore della situazione economica equivalente) inferiori agli 8mila euro introducendo sul servizio mensa benefici per i nuclei più fragili, anche in previsione delle possibili difficoltà economiche derivanti dall’emergenza coronavirus”.
Dimostrare la regolarità dei pagamenti per poter procedere all’iscrizione non vale soltanto per la mensa, bensì per tutti servizi scolastici: quindi anche il trasporto alunni, così come il pre e post scuola. Per tutti i servizi sono state introdotte tariffe per fasce Isee, con la scelta di allineare il settore Istruzione a quello delle Politiche sociali, tenendo come riferimento il parametro dei 12mila euro di reddito già in uso all’ente. Solo per la mensa scolastica è stata innalzata la soglia a 20mila euro di reddito Isee perché è un servizio primario per tutti i bambini che usufruiscono del tempo pieno.