BESANA IN BRIANZA – Voleva togliersi la vita dopo aver visto l’ufficiale giudiziario incaricato di eseguire lo sfratto. Un uomo di 35 anni è stato convinto a desistere dal negoziatore dei Carabinieri, che poi lo ha accompagnato in Comune per aiutarlo a compilare la domanda per un alloggio popolare.
Il drammatico episodio, fortunatamente a lieto fine, è avvenuto ieri mattina verso le 10. L’ufficiale giudiziario si è presentato in un condominio per lo sfratto di un uomo di 35 anni che, per circa dieci anni, ha continuato a occupare abusivamente l’appartamento dopo la morte della madre.
Il 35enne, padre di una bambina di 9 anni, sapeva che il giorno dello sfratto sarebbe arrivato e aveva anche preparato qualche scatolone. Ma quando ieri mattina, mentre era solo in casa, si è trovato dinanzi l’ufficiale giudiziario con gli agenti della Polizia locale e il fabbro pronto a cambiare la serratura, è andato in crisi, è uscito fuori di sé, ha chiuso la porta e, mostrando una tanica di benzina, ha cominciato a urlare minacciando ripetutamente di darsi fuoco.
Sono sopraggiunti i militari della locale stazione dei Carabinieri che, intuita la gravità della situazione, hanno immediatamente attivato il negoziatore del Comando provinciale. Questi, giunto sul posto, ha dato il via a un’attenta e lunga opera di intermediazione fino a conquistare la fiducia dell’aspirante suicida. Il 35enne, riflettendo sull’incondizionato sentimento che lo lega a sua figlia, dopo circa due ore, ha desistito dal proprio intento autolesionista. Poi l’abbraccio con il militare al quale ha confessato di aver capito che aveva davanti qualcuno mandato sì con l’incarico di mediare, ma del quale ne stava apprezzando la sincera umanità.
L’aiuto del mediatore, però, è andato anche al di là del tentativo di suicidio sventato. Ha deciso di accompagnare il 35enne negli uffici comunali aiutandolo nella compilazione della domanda per l’assegnazione di un alloggio popolare.
L’uomo, un po’ rassegnato per aver dovuto lasciare l’abitazione ma sicuramente rincuorato e speranzoso, ha rifiutato il posto letto nel dormitorio comunale e trascorrerà i prossimi giorni a casa di un amico. Avrà inoltre 30 giorni di tempo per trovare una collocazione alle proprie cose.
A scopo precauzionale sono stati fatti sopraggiungere sul posto anche i vigili del fuoco e i sanitari del “118”.