Le truffe fanno più danni della guerra al vino italiano perché mettono a rischio lo sviluppo di un settore che è cresciuto puntando su un grande percorso di valorizzazione qualitativa che lo ha portato a diventare la principale voce dell’export agroalimentare. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare alla vigilia del Vinitaly l’operazione dei finanzieri del comando provinciale di Palermo, con la collaborazione di funzionari dell’ispettorato repressione Frodi del ministero delle politiche agricole alimentari e forestali che hanno sequestrato uno stabilimento enologico con sede a Monreale (Pa) che produceva vino sofisticato.
L’Italia – spiega Coldiretti – è leader mondiale della produzione di vino, davanti a Francia e Spagna, che ha sfiorato i 48,2 milioni di ettolitri dal quale nascono opportunità di lavoro dirette ed indirette per 1,3 milioni di persone il cui futuro è messo a rischio dalle frodi. Gli ottimi risultati dell’attività di contrasto confermano la necessità di tenere alta la guardia e di stringere le maglie ancora larghe della legislazione con la riforma dei reati in materia agroalimentare che – conclude la Coldiretti – vanno perseguiti con un sistema punitivo più adeguato con l’approvazione delle proposte presentate da Giancarlo Caselli, presidente del comitato scientifico dell’Osservatorio Agromafie.