TREVISO – Ai fini dell’esercizio del diritto di cronaca, costituzionalmente garantito, e nel rispetto dei diritti degli indagati (che, in considerazione dell’attuale fase di indagini preliminari, sono da presumersi innocenti fino alla sentenza irrevocabile che ne accerti la colpevolezza), si rende noto che le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Treviso hanno recentemente concluso un’operazione di polizia giudiziaria che ha condotto al sequestro di 82 mila litri di gasolio di contrabbando e tre autoarticolati, nonché alla denuncia di 7 persone. Le attività investigative sono state svolte, negli ultimi mesi, nei pressi del casello autostradale di “Venezia Est” e dell’area di sosta di Roncade, a seguito dell’analisi, da parte dei finanzieri del Gruppo Treviso, dei flussi veicolari che provengono dall’Est Europa e che attraversano, in particolari condizioni di trasporto, la viabilità del territorio veneto.
Diversi i nomi di fantasia utilizzati dai contrabbandieri per camuffare i rilevanti quantitativi di gasolio illecitamente introdotti, tra i quali “solvente organico”, “plastificante” e “olio lubrificante”. I conducenti dei tre mezzi, provenienti dall’Austria e dalla Germania, dopo aver fatto ingresso nel territorio nazionale dai valichi delle province di Udine e Trieste, alla domanda circa la merce trasportata, l’origine e la destinazione del viaggio, hanno affermato di trasportare non precisate sostanze chimiche e di non conoscere i luoghi esatti di consegna, ubicati tra le province di Napoli e Bari, esibendo documenti di accompagnamento incompleti, riportanti l’indicazione di fantomatiche società con sede in Bulgaria, Olanda, Malta, Repubblica Ceca, Germania.
Ciascun autoarticolato, per raggiungere le destinazioni finali, avrebbe dovuto percorrere circa 3.000 km tra andata e ritorno, il che rendeva le operazioni commerciali del tutto illogiche, sia per il tempo impiegato che per i costi, circostanze queste che hanno dunque insospettito i finanzieri trevigiani. La conferma che si trattasse di gasolio è giunta dalle analisi svolte dal Laboratorio Chimico dell’Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli di Venezia, in base alle quali il prodotto è stato classificato come gasolio, soggetto pertanto ad accisa e a rigidi vincoli per la circolazione nel territorio comunitario.
Sia i mezzi che il gasolio sono stati dunque sequestrati, mentre le persone coinvolte nel traffico internazionale di gasolio sono state denunciate per contrabbando alla Procura della Repubblica di Treviso: l’accisa evasa, inoltre, è stata determinata, in oltre 50.000 euro. Il contestuale intervento della Polizia Stradale di Treviso ha inoltre consentito di accertare come i veicoli circolassero nel territorio nazionale in violazione delle norme sul trasporto delle merci pericolose, circostanza che ha anche comportato il fermo amministrativo dei mezzi. Il prodotto petrolifero e gli autoarticolati sono in fase di assegnazione al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco in base, rispettivamente, alla legge antiterrorismo 43 del 2015 e alla normativa doganale, che consente di destinare, alle Forze di Polizia e agli Enti che ne fanno richiesta, per finalità istituzionali, i mezzi in sequestro.