Sono trecentomila gli italiani che alloggeranno in agriturismo in uno dei giorni del ponte del 25 Aprile, alla ricerca della tranquillità e del buon cibo a contatto con la natura. E’ quanto emerge da una stima di Coldiretti in occasione della diffusione dei dati Federalberghi. Per la festa della Liberazione si conferma il ritorno alle scampagnate nelle vacanze degli italiani dopo due anni di primavere segnate dal Covid e dalle necessarie misure di restrizione per la pandemia.
Se la cucina a chilometri zero resta la qualità più apprezzata, a far scegliere l’agriturismo – sottolinea la Coldiretti – è la spinta verso un turismo di prossimità, con la riscoperta dei piccoli borghi e dei centri minori nelle campagne italiane che ha portato le strutture ad incrementare anche l’offerta di attività con servizi innovativi per sportivi, nostalgici, curiosi e ambientalisti, oltre ad attività culturali come la visita di percorsi archeologici o naturalistici o wellness.
Un’opportunità per le circa 25mila strutture agrituristiche presenti in Italia che – continua la Coldiretti – è leader mondiale nel turismo rurale, secondo Terranostra. I ponti di primavera rappresentano un appuntamento molto atteso dal settore agrituristico con le aziende che hanno perso nel 2021 ben il 27% delle presenze rispetto a prima della pandemia nel 2019, soprattutto per effetto del crollo degli stranieri ma anche degli italiani, secondo l’analisi di Coldiretti.