SEVESO – Affrontare al più presto la questione Allocchio Bacchini. E’ la sollecitazione che arriva da Gianluigi Malerba, capogruppo consiliare del Partito Democratico, al gruppo di maggioranza. In modo ufficiale: depositata al protocollo la richiesta di convocare la Commissione Territorio che prevede la specifica trattazione del tema. Non un punto qualunque, a dire il vero: l’area, benché di proprietà della Fondazione Porro di Barlassina, è di importanza strategica per Seveso sia per la sua collocazione (sulla Nazionale dei Giovi) sia per le sue dimensioni.
“E’ trascorso un anno – spiega Malerba – da quando è stata protocollata al Comune di Seveso istanza di variante del PGT per l’ambito “Allocchio Bacchini” da parte della proprietà. E’ vero che ci sono state le elezioni ammnistrative, ma troviamo inspiegabile e immotivate le ragioni per cui l’istanza non sia ancora stata oggetto di una seria istruttoria per addivenire ad una risposta. Anzi troviamo preoccupante e indecoroso che la questione sia stata sino ad ora trattata solo nell’entroterra del chiacchiericcio e del pettegolezzo minando la rappresentanza istituzionale del nostro Comune. Noi non ci stiamo. Trattasi di un ambito importante per grandezza (67.179mq) e una posizione centrale, oggi in uno stato di abbandono e degrado”.
“La proprietà – ricorda Malerba – ha individuato un operatore/proponente, la Quattro Esse Srl di Milano, e si prevedono strutture socio sanitarie terziarie per 5.500mq e strutture commerciali/pubblici esercizi per 7.000mq. Non è spiegabile il silenzio o il fingere che non esiste un’istanza di variante al Pgt visto che nel documento delle linee programmatiche 2021-2026 dell’amministrazione comunale non c’è traccia. Troviamo pernicioso nascondersi dietro una generica intenzione di revisione generale del Pgt senza spiegarne le ragioni e gli obbiettivi. Senza partire da un esame serio e approfondito del regime attuale e una coscienziosa valutazione degli effetti sino ad ora maturati. Invece la dimensione del Comune e le poche risorse a disposizione indurrebbero a condividere un metodo di aggiornamento urbanistico se necessario, ma anche di consolidamento delle prassi e delle coerenze sino ad ora sviluppate. Solo così acquisiamo e produciamo valore nel tempo”.
“Ecco perché la richiesta di un operatore chiunque esso sia – commenta il capogruppo del Pd – merita di essere considerata e valutata ne va della serietà istituzionale che diciamo di rappresentare e della valenza reputazionale della città. Onde per cui chiediamo la convocazione della commissione consiliare del territorio per una prima illustrazione e presa d’atto dell’istanza di variante al Pgt presentata. In questa fase non si tratta di stabilire se accogliere o non accogliere l’istanza ma di incanalare il processo nel giusto alveo istituzionale e favorirne una corretta trasparenza di posizioni e di valutazioni sfangando il tutto da un mediocre e approssimativo provincialismo che non ci rappresenta”.