Nel primo mese di guerra la produzione alimentare cresciuta in Italia del 7%, più del doppio della media, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi alla produzione industriale che a marzo aumenta in media del 3%.
Si tratta della dimostrazione – sottolinea la Coldiretti – della capacità della filiera agroalimentare nazionale di garantire l’approvvigionamento della popolazione nonostante uno scenario segnato da aumento dei costi di produzione e difficoltà nel commercio internazionale con accaparramenti e speculazioni.
Un segnale positivo per il Paese che – continua la Coldiretti – conferma l’importanza di investire in un settore da primato del Made in Italy che si conferma strategico in un momento storico straordinario segnato da guerra e pandemia. Bisogna dunque intervenire a sostegno del settore per contenere il caro energia ed i costi di produzione con interventi immediati per salvare le aziende” afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “occorre lavorare da subito per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni”.