L’innalzamento repentino della colonnina di mercurio con l’anticipo del caldo estivo arriva nel decennio più caldo mai registrato prima. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Isac Cnr in merito all’ improvviso aumento delle temperature. Gli anni più caldi dal 1800 si concentrano infatti nell’ultimo decennio e comprendono nell’ordine – sottolinea la Coldiretti – il 2018, il 2015, il 2014, il 2019 e il 2020.
Si tratta della conferma dei cambiamenti climatici che sono accompagnati – sottolinea la Coldiretti – da una più elevata frequenza di sfasamenti stagionali, eventi violenti, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal maltempo al sole, con sbalzi termici significativi.
Sono aumentati infatti del 29% gli eventi climatici estremi in Italia tra nubifragi, trombe d’aria e grandinate che hanno causato danni e feriti in campagna e in città, secondo l’analisi della Coldiretti sulla base dell’European Severe Weather Database (Eswd) sui primi quattro mesi del 2022 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Una situazione che è costata all’agricoltura italiana oltre 14 miliardi di euro in un decennio tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne determinate da alluvioni e siccità.
L’agricoltura – conclude la Coldiretti – è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici ma è anche il settore più impegnato per contrastarli.