Il caro energia e l’impennata dei prezzi iniziano ad incidere sulle famiglie, in uno scenario che tende a modificarsi velocemente e con crescente incertezza negli ultimi mesi. Il dato diffuso dall’Istat sul clima di fiducia di consumatori ed imprese per il mese di giugno evidenzia, infatti, una netta divaricazione tra le due platee di riferimento: per i consumatori si assiste ad un deciso calo, di quasi 4,5 punti, mentre per le imprese il clima è nell’insieme positivo – aumentando di 2,6 punti – e generalizzato ai diversi settori seppur con diverse intensità. Così Confesercenti, in una nota.
Inoltre, se da un lato per i servizi di mercato si registra un incremento di ben oltre 5 punti, nel comparto turistico si rileva, invece, un assestamento dopo la forte vitalità del mese di maggio che aveva sfiorato i 10 punti: un segnale che fa riflettere, in pieno avvio della stagione estiva senza restrizioni, con il settore in prima linea a trainare la ripresa. Mentre nel commercio al dettaglio il miglioramento è di minore intensità, 1,4 punti in più, seppure più marcato negli esercizi di piccola dimensione (2,7 punti).
Il dato riferito ai consumatori accende, dunque, una preoccupante spia rossa rispetto ai comportamenti ed alle disponibilità di spesa per il futuro delle famiglie: incognite che rischiano di bloccare, ancora una volta la crescita dei consumi interni e provocare l’avvitamento dell’economia con riduzioni di spesa in modo generalizzato. L’unica strada da proseguire, perciò, è quella del sostegno al reddito delle famiglie e delle misure volte al contenimento dei prezzi beni energetici, per sostenere il Paese e la crescita.