L’export di acqua minerale italiana sta registrando numeri davvero importanti: +33 per cento nel primo trimestre dell’anno, dopo il +1 per cento del 2021 che indicava segni di ripresa dopo l’emergenza Covid. Lo rivela l’indagine di “Mineral Water Monitor”, l’osservatorio di Nomisma che si occupa del settore delle acque minerali.
La crescita più marcata è quella del Regno Unito, dove si registra addirittura un +77 per cento. Molto bene anche l’export verso gli Stati Uniti (+46 per cento), Paese in cui l’Italia occupa una posizione di rilievo con 1 bottiglia su 3 di acqua minerale venduta. Crescita importante anche in Svizzera (+23 per cento) e in Germania (+12 per cento).
Il settore dell’acqua, però, sta dando soddisfazioni anche nel mercato interno. I consumi degli italiani sono in aumento rispetto al 2021, che già aveva fatto segnare un +4,9 per cento sul 2020.
Nomisma segnala che è in forte aumento (+20 per cento) il fenomeno delle acque cosiddette “funzionali”, ovvero quelle arricchite con sostanze utili al nostro organismo. Non solo vitamine e minerali, come verrebbe facile ipotizzare, ma anche estratti di erbe e di frutta, perfino acido ialuronico. Finora il consumo è limitato al 4 per cento degli italiani (per un 1 per cento di valore rispetto al totale dell’acqua imbottigliata), ma c’è una buona fetta di un 13 per cento di italiani che vorrebbe provarle. Molti, di sicuro, neanche le conoscono e, pertanto, questa fetta è destinata ad allargarsi con il tempo.
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