MILANO – Si punta a una riduzione della produzione dei rifiuti urbani del 9% entro il 2027 (oggi 4,6 milioni di tonnellate) e ad una raccolta differenziata all’83% (oggi al 73,3%). E, tra le azioni individuate per realizzare gli obiettivi: un programma di prevenzione dei rifiuti alimentari e una forte riduzione del monouso. Non solo, tra le priorità individuate dal nuovo Piano, anche un potenziamento della filiera del riciclo, attraverso un miglioramento dell’impiantistica. E la riduzione del 2% della produzione dei rifiuti speciali e quella al 25% dello smaltimento in discarica che, nella Lombardia industrializzata e produttiva, rappresenta ancora la maggior parte della produzione (33 milioni di tonnellate, compresi i rifiuti da demolizione).
Sono questi alcuni degli ambiziosi target posti dal nuovo Programma Regionale Gestione dei Rifiuti (PRGR), presentato a Palazzo Lombardia, insieme all’assessore all’Ambiente e clima Raffaele Cattaneo, agli operatori del settore e ai rappresentanti delle categorie produttive e degli enti locali e nazionali, che hanno confermato che il modello lombardo funziona e può essere esportato, senza fermarsi allo scenario attuale, ma proseguendo sull’ottimizzazione dei processi di economia circolare.
“La Lombardia – ha commento l’assessore Cattaneo – ha tracciato un modello efficiente di gestione dei rifiuti in questi 25 anni e vuole proseguire nella riduzione della produzione di rifiuti, nel recupero di materia e di energia. L’obiettivo che la Lombardia si pone, in linea con la gerarchia europea, è la ‘discarica zero’: a questa modalità di smaltimento bisogna ricorrere solo in forma residuale per quelle frazioni che non possono essere recuperate come materia ed energia. Questa è la strada verso l’economia circolare, in cui tutto deve essere considerato una risorsa e, possibilmente, deve essere cancellata la parola ‘rifiuto'”.
Nel nuovo PRGR sono state analizzate le dinamiche di produzione dei rifiuti urbani e dei rifiuti speciali, valutando la qualità del rifiuto differenziato urbano, le iniziative previste per la prevenzione, lo sviluppo dei servizi di raccolta dei rifiuti urbani. In particolare, per quanto riguarda questi ultimi, nel 2020 la raccolta differenziata, attiva nel 100% dei Comuni, in Lombardia ha raggiunto il 73,3% medio regionale con il 20% dei Comuni che si attestano stabilmente oltre l’80%. L’obiettivo che fissa il piano al 2027 è pari all’83,3%. L’obiettivo è di aumentare anche la percentuale dei rifiuti che viene recuperata come materia: oggi circa il 63,3%%, Inoltre, nella nostra regione nel 2019 è stata raggiunta una percentuale di riciclo medio al 54,9% (un dato che anticipa di sei anni il conseguimento dell’obiettivo nazionale previsto dalla revisione della Direttiva 2008/98/CE) con l’obiettivo al 2027 del 67%. Anche per i rifiuti speciali, che sono quelli delle attività produttive (nel 2020 oltre 33 milioni di tonnellate), il piano prevede un incremento della percentuale di riciclo dall’attuale già ottimo 81% al 86%.
E’ stato anche presentato anche il Programma Regionale di Bonifica delle Aree inquinate, che mira a delineare un quadro aggiornato delle criticità presenti sul territorio lombardo e a proporre un insieme di azioni da attuare, nel breve e medio termine, volte a garantire e migliorare lo svolgimento dei procedimenti di bonifica e a perseguire più efficacemente l’obiettivo generale di eliminare, contenere o ridurre le sostanze inquinanti in modo da prevenire e limitare i rischi per la salute e per l’ambiente connessi alla contaminazione dei suoli, restituendo a nuovi usi e funzioni porzioni di territorio attualmente compromesse. E’ stato dato spazio anche ad un focus specifico sui fanghi da depurazione. Infine, i decisori si sono confrontati sul tema dei rifiuti da costruzione e demolizione, la cui gestione è resa oggi difficoltosa dagli attuali decreti sull’End of Waste del Ministero della Transizione Ecologica.