MILANO – È di oltre un miliardo e mezzo di euro la somma per il Piano regionale dei Servizi abitativi per il triennio del 2022-2024. Il provvedimento, approvato dalla Giunta, è stato illustrato dal presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana e dall’assessore alla Casa e Housing sociale, Alessandro Mattinzoli. Ora passerà al vaglio del Consiglio regionale per la definitiva approvazione.
“Un intervento importante – ha commentato il presidente Fontana – che ha come principale scopo quello di ristrutturare e riorganizzare il patrimonio esistente. In questo modo vogliamo valorizzare gli immobili, ad esempio anche grazie ai lavori di efficientamento energetico, ma anche puntare su progetti di rigenerazione urbana in grado di migliorare la qualità della vita e la sicurezza di chi abita in questi edifici. Un’azione, dunque, che ha una valenza sia sociale, sia ambientale”.
Il presidente Fontana, poi, ha voluto sottolineare “come questo Piano sia stato realizzato con un confronto costante che ha coinvolto l’Associazione dei Comuni della Lombardia e i sindacati, con un’attenzione particolare rivolta a misure di welfare, come i contributi all’affitto o la ‘premialità’ per quegli inquilini, in particolare anziani, che hanno sempre pagato quanto dovuto”.
“Le peculiarità di questo piano – ha spiegato Mattinzoli – sono innanzitutto le assegnazioni rapide, la riqualificazione e la rigenerazione degli spazi comuni. Questi interventi, in spazi comuni, fanno comprendere quanto la città possa essere inclusiva e attrattiva. Giusta e doverosa, poi, un’attenzione che deve diventare maniacale, per le fasce più fragili e per gli anziani. Il tutto anche attraverso il recupero della legalità e la presenza delle istituzioni. Regione Lombardia, con il miliardo e mezzo messo in campo, ha dimostrato di voler rimettere la casa al centro dell’agenda politica e con la casa, la famiglia e la persona”.
Il piano si basa su 5 assi: Sostenibilità, Welfare abitativo, Cura del patrimonio, Rigenerazione urbana, Housing sociale. Le risorse totali a disposizione sono di 1.537,2 milioni di euro. Di queste 363.5 milioni sono stanziate da Regione Lombardia, 934.6 milioni dal Pnrr, 192.7 milioni dallo Stato e 46.4 milioni dall’UE. I fondi saranno gestiti per la maggior parte da Regione (oltre un miliardo) e il resto da Aler ed Enti locali.
Sull’asse ‘Cura del patrimonio’ 736.7 milioni di euro. Saranno impiegati per piani di manutenzione, abbattimento di barriere architettoniche con il recupero di 150 appartamenti ed altrettanti ascensori, ristrutturazione di 6.000 alloggi sfitti, riqualificazione energetica di 11.000 case.
Per la rigenerazione urbana sono previsti 512,1 milioni di euro per riqualificare – attraverso il Pinqua -2.499 alloggi, di cui 889 di Aler. Altri 457 appartamenti di Aler e Comuni saranno invece ristrutturati grazie al Programma Cipe. Da evidenziare che saranno ‘rimessi a nuovo’ 244 alloggi di via Bolla a Milano.
Per il ‘Welfare abitativo’ 210 milioni di euro destinati a: contributi all’affitto per gli inquilini del mercato privato (30 mila i nuclei che ne beneficeranno nel triennio 2022-2024) e per quelli delle case popolari (40 mila famiglie sempre per lo stesso periodo); rafforzamento dei progetti C.A.S.A. (Centri Aler per i servizi abitativi) quindi dei Community manager e degli ambulatori. Questi fondi serviranno inoltre per ‘premiare’ gli anziani che hanno sempre onorato l’affitto.
Le risorse per l’housing sociale ammontano a 52 milioni di euro. Fra gli obiettivi: contributi per il recupero del patrimonio immobiliare non utilizzato per metterlo a disposizione a canoni calmierati e programmi di edilizia universitari. Previsti almeno 1.000 nuovi posti alloggio e riqualificazione di altri 700 per gli studenti.
Alla ‘Sostenibilità’ sono destinati 26.3 milioni di euro che verranno utilizzati per semplificare le procedure di assegnazione e per sostenere le Aler in caso di morosità incolpevole degli inquilini e di quelli con Isee molto basso.
Durante la conferenza stampa è stato anche spiegato che sono state oltre 41.000 le domande per i Servizi abitativi pubblici nel 2021, di queste circa 12.000 a Milano città. Oltre l’85% ha un Isee inferiore a 8.000 euro e 2.700 famiglie hanno un componente con disabilità motoria.