MEDA – E’ l’una e trenta di notte, quando una pattuglia dei carabinieri del locale comando stazione sta transitando lungo vicolo Luigi Rho, una stretta strada urbana che su un lato costeggia le rotaie della ferrovia suburbana che da Milano-Rogoredo arriva alla vicina Mariano Comense.
Lì, sul ciglio della strada che cammina da solo un po’ trasandato, c’è un adolescente, dai tratti nordafricani, che, alla vista della gazzella, abbassa lo sguardo scrutandone il passaggio con la coda dell’occhio. Insospettiti dal fare sospetto del giovane, i militari si fermano per verificare cosa ci facesse da solo in strada a quell’ora di notte.
Lo trovano privo di documenti ma con indosso alcuni strumenti che immediatamente indirizzano gli iniziali sospetti: una torcia, una cesoia, un attrezzo multiuso, un cacciavite e delle forbici da elettricista.
Dopo alcuni istanti, mentre il controllo è ancora in corso, sopraggiunge a passo sostenuto un 56enne residente a poche centinaia di metri. Poco prima, infatti, l’uomo era stato svegliato da alcuni rumori provenienti dall’esterno. Qualcuno si era introdotto nel giardino della sua abitazione e aveva aperto la sua Dacia Sandero.
Sul posto il 56enne racconta ai militari l’accaduto riconoscendo subito che gli strumenti trovati addosso al giovane erano i suoi ed erano appena stati portati via dall’interno della sua auto che involontariamente aveva lasciato aperta.
I militari poi rientrano in caserma per verificare l’identità del ragazzo appurando che si tratta di un 15enne marocchino, irregolare sul territorio nazionale, con vari precedenti per reati contro il patrimonio che due settimane prima era fuggito da una casa di accoglienza di Milano.
In caserma compilati gli atti finalizzati alla denuncia per il reato di furto, il 15enne è stato riaffidato affidato ai servizi sociali.
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Ottobre 26, 2024