“Per noi è fondamentale preservare il valore del cibo in tutta la filiera, con il contributo di tutti gli attori coinvolti, non ultimo il consumatore finale nel suo ambiente domestico e nel consumo fuori casa”. Così il vicepresidente vicario di Confcommercio, Lino Stoppani, nel suo intervento a Roma alla presentazione dei dati del “World FoodWaste Report” dell’Osservatorio Waste Watcher International presso la Sede di rappresentanza permanente della Commissione europea. Dalla ricerca, che ha coinvolto 9mila cittadini di nove Paesi (Italia, Spagna, Francia, Germania, Regno Unito, Stati Uniti, Sudafrica, Brasile e Giappone) emerge, tra l’altro, che l’estate ci ha resi più spreconi. Ogni italiano, infatti, ha gettato 674,2 grammi di cibo a settimana, ottanta grammi in più dell’ultima indagine a inizio 2022, ma comunque 75 grammi in meno rispetto a un anno fa. A livello nazionale , lo spreco ha un costo di 9,2 miliardi annui. In Europa è la Francia il Paese più virtuoso con 634 grammi settimanali, mentre la nazione meno evoluta da questo punto di vista sono gli Stati Uniti, dove ogni cittadino getta via 1.338 grammi di cibo a settimana.
Stoppani ha proseguito sottolineando che l’adesione di Confcommercio all’Osservatorio Internazionale su Cibo e Sostenibilità “rientra pienamente nella mission di un’associazione che mette la responsabilità sociale delle imprese all’ordine del giorno della propria agenda” e costituisce “il fisiologico ampliamento del campo di azione della Confederazione sul problema urgente dello spreco alimentare, da tempo seguito con attenzione ai Tavoli istituzionali già operanti, come il Tavolo per la lotta agli sprechi e per l’assistenza alimentare istituito presso il Mipaaf, e oggetto di iniziative da parte del Sistema Confederale, come, per esempio, la collaborazione delle piccole e medie strutture di vendita con enti caritatevoli locali per la ridistribuzione degli alimenti”.
Confcommercio “non solo ha deciso di investire nel progetto internazionale di analisi e condivisione dei dati sullo spreco alimentare, ma ritiene di poter mettere a disposizione la sua ampia rete associativa per implementare idee, progetti ed iniziative volte contrastare lo spreco alimentare lungo tutta la filiera, fino ad arrivare ai consumatori finali con i quali le imprese del sistema dialogano ogni giorno”, ha concluso il vicepresidente confederale.