ROZZANO – Nel corso della mattinata di ieri, martedì 18 ottobre, nei Comuni di Rozzano e Cernusco sul Naviglio (Milano), i Carabinieri della Compagnia di Corsico hanno dato esecuzione ad un provvedimento di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura della Repubblica di Milano nei confronti di 4 soggetti (tutti maggiorenni), di cui 3 di origine egiziana ed una donna italiana, ritenuti responsabili, in concorso tra loro, dei reati di tentata estorsione, sequestro di persona e rapina, commessi prevalentemente nel comune di Rozzano.
Il provvedimento scaturisce dall’attività investigativa, avviata dalla Sezione Operativa NOR della Compagnia di Corsico nel mese di settembre del 2022, in seguito alla denuncia sporta presso la Tenenza di Rozzano da un dipendente della Croce Rosa presso l’Istituto Clinico Humanitas che era stato vittima di tentata estorsione, perpetrata mediante ripetute e violente aggressioni fisiche, nonché sequestro di persona e rapina.
Il racconto della vittima ed i riscontri acquisiti con le attività investigative, anche di intercettazione, hanno consentito di ricostruire in maniera dettagliata tre episodi delittuosi commessi nei primi giorni di luglio e settembre del 2022 e di giungere alla compiuta identificazione degli autori.
Dalle indagini condotte, si è accertato che i soggetti destinatari del provvedimento, in più occasioni, al fine di vedersi restituire una ingente somma di denaro oggetto di prestito a favore della vittima, realizzavano una serie di pianificate e reiterate condotte minatorie nei confronti di quest’ultima, culminate in vere e proprie aggressioni fisiche avvenute prevalentemente in prossimità del luogo di lavoro.
Tutta l’aggressività che caratterizza le azioni criminali dei correi si manifesta in un episodio emblematico avvenuto nella prima decade del mese di settembre del 2022, allorquando il malcapitato, al termine del turno di lavoro veniva costretto a salire a bordo di un’auto e condotto presso un’abitazione in Rozzano dove era vittima di un vero e proprio pestaggio. Nella circostanza gli veniva sottratto il telefono cellulare e veniva costretto a firmare, sotto minaccia, una dichiarazione con cui si impegnava ad estinguere il proprio debito con un tasso di interesse estremamente elevato.
Le condotte degli indagati, per la particolare brutalità che le caratterizza, avevano destato nella vittima una costante preoccupazione per la propria incolumità.
I quattro sono stati condotti presso il carcere di San Vittore a disposizione dell’autorità giudiziaria che ha emesso il provvedimento.