“Da tutto il Paese arrivano ad agenzie di viaggi e tour operator tempi lunghi e inefficienze nelle procedure di rilascio e rinnovo dei passaporti. In alcuni casi è un’impresa persino avere un appuntamento. Si accelera solo per motivi di lavoro, ma il turismo non può e non deve essere discriminato. Sicuramente pesa una cronica carenza di personale cui si aggiunge un probabile picco dei rinnovi dopo due anni di forte riduzione ed è possibile che si faccia sentire pure l’effetto Regno Unito. In ogni caso, non possiamo tollerare questa mediocrità: la Pa italiana dovrebbe trovare soluzioni pronte, come accade in un’impresa privata, e non far ricadere gli effetti sui cittadini in termini di disservizi e disagi”. Lo denunciava a inizio settembre il presidente di Fto, Franco Gattinoni, chiedendo all’amministrazione pubblica di “mettere nelle condizioni noi imprenditori di lavorare per creare ricchezza a beneficio dei nostri collaboratori e dell’intero sistema Paese”.
Dopo più di un mese una riposta è arrivata dal Viminale, che fa riferimento a un “notevole incremento delle domande presentate, dipendente da svariati fattori, taluni anche di natura contingente”, segnalando al contempo “l’organizzazione, in diverse realtà territoriali, di open day straordinari per smaltire le richieste” e assicurando “interventi volti al superamento delle criticità con specifiche indicazioni’ alle questure”.
Una replica che non ha soddisfatto Gattinoni, che cita una ricerca tra gli associati dalla quale emerge che “per fissare un appuntamento servono almeno cinque mesi nel 35% dei casi e addirittura in due casi su tre siano necessari non meno di tre mesi. Peraltro, solamente in un caso su quattro si segnalano procedure speciali per far fronte all’emergenza, mentre la gestione dei passaporti sta impattando molto sul lavoro del 73% del nostro campione”.
“Altro che innovazione digitale della Pa, una macchina burocratica in tilt sta danneggiando il nostro settore che prova a ripartire dopo due anni e mezzo terribili. Il ponte del primo novembre – conclude il presidente di Fto – è ormai dietro l’angolo e le vacanze invernali si avvicinano a grandi passi: servono subito misure decise e straordinarie, perché è assurdo che, oltre a limitare il diritto alla mobilità delle persone, una amministrazione di vitale importanza per il buon funzionamento della macchina pubblica finisca per togliere ricchezza e lavoro a un comparto che tenta con fatica il ritorno alla normalità”.