Saranno circa 11 milioni e 800mila gli italiani che partiranno in vacanza per il ponte del primo novembre, generando un giro di affari di 3,45 miliardi (+9,2% rispetto al 2021). È la stima di Federalberghi in base a un’indagine effettuata con il supporto tecnico dell’Istituto ACS Marketing Solutions.
Il 95,9 (contro il 90,5% dello scorso anno) resterà in Italia. Tra questi, Il 71,5% rimarrà nella regione di residenza. Chi resterà in Italia sceglierà in primis le località d’arte (25%), seguite dalla montagna (21,7%) e dal mare (20,9%). Chi andrà all’estero sceglierà soprattutto le grandi capitali europee (68,2%). A seguire, le località di mare (13,7%), le grandi capitali extra europee (13,6%) e la montagna (4,5%).
La maggioranza degli intervistati (59,5%) andrà in vacanza cercando il relax, mentre il 31,2% (contro il 21,4% dello scorso anno), probabilmente anche come conseguenza degli aumenti del prezzo dei carburanti, dell’energia e dei beni di prima necessità, utilizzerà questo ponte per raggiungere i propri familiari.
La casa di parenti e amici sarà la scelta privilegiata per il 28,6% dei vacanzieri, a ruota l’albergo, residence e villaggi (25,8%), i bed & breakfast (15,4%) e la casa di proprietà (15,2%).
La durata media sarà di 3,4 notti trascorse fuori casa.
La spesa media, comprensiva di trasporto, alloggio, cibo e divertimenti, si attesterà sui 389 euro a persona. Come di consueto, la spesa media per i viaggi in Italia (368 euro) sarà di gran lunga inferiore a quella per i viaggi all’estero (694 euro).
Il 32,7% del budget di chi andrà in vacanza sarà destinato ai pasti, il 22,8% alle spese di viaggio, il 22,3% al pernottamento e il 10,1% allo shopping.
Nel 62,4% dei casi si rinuncia alla vacanza per mancanza di soldi. Il 21,2% lo fa per motivi familiari e il 13% per motivi di salute.
“È sorprendente la voglia di vivere il Belpaese che gli italiani manifestano. Questa è una tendenza in crescita, e abbiamo potuto rilevarla sul nascere nel passaggio del post pandemia. Abituati a vedere sempre il bicchiere mezzo pieno, per noi lo scenario che si presenta è tutto sommato positivo – commenta il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca – ma i fortissimi rincari dell’energia pesano come macigni sui cittadini e sulle imprese: non possiamo esultare di fronte a quel 62,4 per cento di italiani che ha deciso di non partire per motivi economici. Questa situazione non potrà gravare troppo a lungo sulla popolazione. Auspichiamo per questo che l’agenda del nuovo governo evidenzi questa drammatica emergenza in cima alle priorità”.