ASSO – Una notte di trattive, purtroppo inutili, poi i Carabinieri hanno rotto gli indugi: all’alba è scattato il blitz alla caserma di Asso (Como), dove si era rinchiuso il brigadiere Antonio Milia dopo avere ucciso il suo comandante, il luogotenende Doriano Furceri. Lo aveva freddato nel pomeriggio di ieri, per motivi ancora tutti da chiarire. Poi aveva rifiutato di consegnarsi e si era barricato in quella caserma che riteneva inespugnabile.
Non aveva fatto i conti con la bravura dei suoi colleghi, quelli dei reparti speciali, che alle prime ore di questa mattina hanno fatto improvvisamente irruzione. Il brigadiere ha usato la sua arma di ordinanza una seconda volta per aprire il fuoco, colpendo al ginocchio uno degli uomini del Gis. Poi in un attimo è stato neutralizzato e ammanettato.
Da quanto si apprende il brigadiere nel recente passato aveva avuto problemi. Era stato ricoverato nel reparto di Psichiatria dell’ospedale di San Fermo della Battaglia (Como) a causa di un disagio psicologico. Era stato poi in convalescenza diversi mesi finché una commissione medico ospedaliera, esterna all’Arma, lo ha ritenuto abile a tutti gli effetti concedendogli anche l’uso dell’arma. Il brigadiere, rientrato da pochi giorni in servizio, era attualmente in ferie.
Il Comando generale dell’Arma dei Carabinieri annuncia che sarà fatta tutta la dovuta chiarezza sull’accaduto.
Il governatore della Lombardia, una volta appreso quanto era accaduto, ha voluto manifestare tutta la sua vicinanza all’Arma dei Carabinieri e ai familiari della vittima.