RENATE – Per un 29enne di origini marocchine, condannato per spaccio di stupefacenti, resistenza e guida in stato d’ebbrezza, si sono aperte le porte del carcere. Alla sua porta hanno bussato ancora una volta i carabinieri della stazione di Besana in Brianza che, espletate le formalità di rito, lo hanno accompagnato al carcere di Monza. Per il giovane, residente a Renate, celibe, che negli ultimi tempi aveva trovato lavoro come fabbro, è arrivato il rigetto del tribunale di sorveglianza di Milano alla sua istanza di scontare la condanna (tre anni, tre mesi e due giorni più 3 mila euro di multa) in maniera alternativa con i domiciliari o con l’affidamento in prova ai servizi sociali.
Il provvedimento di carcerazione è relativo a due pene concorrenti relative ai reati di spaccio di stupefacenti commesso a Milano nel 2013 e resistenza, guida in stato d’ebbrezza e spaccio di di stupefacenti commessi a Briosco nel 2021.
In quest’ultima circostanza, l’allora 28enne, poco dopo le mezzanotte dell’1 febbraio 2021, in via Pascoli nella frazione di Capriano di Briosco, nell’imbattersi in un posto di controllo dei carabinieri della Stazione di Giussano, nel tentativo di sottrarsi al controllo, aveva intrapreso una pericolosa e spregiudicata fuga a fari spenti ad altissima velocità. In via Papa Giovanni XXIII, a causa dell’alta velocità e degli effetti dell’alcol, aveva perso il controllo della propria autovettura, una Toyota Yaris intestata alla madre, e si era schiantato contro un auto in sosta. Aveva poi tentato di aggredire i militari, ma era stato neutralizzato e arrestato.
La perquisizione personale e veicolare aveva poi permesso di rinvenire svariate banconote di denaro contante e materiale per il confezionamento di stupefacente. Il successivo test etilometrico aveva inoltre rilevato una presenza alcolemica nel sangue di 1,10 gr/l.
Pertanto il giovane era stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale aggravata, spaccio di sostanze stupefacenti e guida in stato d’ebbrezza. Il giudice aveva deciso di sottoporlo ai domiciliari.
Il 29enne è inoltre tuttora indagato per reati inerenti l’immigrazione clandestina e per aver falsificato il permesso di soggiorno con il quale aveva ottenuto una patente di guida e si era comprato una macchina. In alcuni casi, oltre alla motorizzazione, era anche riuscito a eludere i controlli delle forze dell’ordine. Il 29enne infatti, nonostante il documento di permanenza in Italia fosse fuori corso di validità, era comunque riuscito a intestarsi una Volkswagen nera con la quale si muoveva liberamente. Tutto ciò fino a quando i carabinieri della stazione di Besana in Brianza, vedendolo transitare nel territorio, conoscendo la sua situazione di irregolarità, avevano cominciato a effettuare degli accertamenti sul suo conto per verificare come avesse potuto acquistare la vettura.
Gli accertamenti avevano quindi permesso di ricostruire che, grazie alla falsificazione del permesso di soggiorno, il 29enne era riuscito a richiedere e ottenere l’intestazione a suo nome della Volkswagen presentando un documento rilasciato dalla questura di Milano con una data di rilascio risalente al 2019 in luogo di quella originale risalente al 2012 e, verosimilmente, con lo stesso documento, ottenuto il rilascio di una patente nel 2022. In tal modo, con il mezzo e la patente, riusciva a muoversi liberamente e, in un paio di occasioni, nonostante fosse incappato nei controlli su strada delle forze dell’ordine, era riuscito sempre a passare inosservato.
I carabinieri di Besana ieri sera, attorno alle 23.30 a Veduggio con Colzano, via della Repubblica, lo hanno notato arrivare in direzione dello svincolo per la SS36 Milano-Lecco. Lì lo hanno fermato e accompagnato in caserma per le procedure di identificazione e per denunciarlo in stato di libertà per falsità ideologica e materiale, a sequestrargli la patente e l’autovettura.