DESIO – Deposizione di una corona d’alloro al Monumento di Caduti presso il Parco della Resistenza e al Sacrario dei Caduti presso il cimitero vecchio di viale delle Rimembranze, un corteo lungo le vie Fratelli Cervi, corso Italia, via Diaz e viale Rimembranze, nonché un tour in pullman per le frazioni. E’ questa l’iniziativa promossa dal Comune di Desio in ricordo della fine della Prima Guerra Mondiale e dei Caduti di tutte le Guerre, in occasione della Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze armate che si celebra il IV novembre.
Si terrà domenica 6 novembre, in collaborazione con l’Associazione Nazionale Combattenti Reduci e Simpatizzanti (ANCRS) Sezione di Desio, la cerimonia per commemorare i nostri defunti alla presenza del sindaco Simone Gargiulo, il responsabile della Comunità pastorale di Desio Don Gianni Cesena, il Comandante della Polizia locale Giovanni Dongiovanni, il presidente dell’ ANCRS – Onlus di Desio Germano Roncoroni, per l’Arma dei Carabinieri il Tenente Maurizio Guadalupi e il Comandante di Stazione Stefano Cirillo, oltre a una delegazione della Croce Rossa Italiana.
Come tradizione, una corona sarà posizionata in ogni quartiere, oltre che presso la casa natale del Bersagliere medaglia d’oro Umberto Tagliabue, in ricordo dei Caduti nati e cresciuti in quelle vie.
“Il richiamo all’importanza della memoria è il filo conduttore di questa commemorazione, ma è una memoria che tutti noi possiamo essere nella quotidianità – racconta il sindaco – perché ci ricorda il valore dell’umiltà, della laboriosità silenziosa. Ci ricorda tutti coloro che sono Caduti (con la C maiuscola), che hanno lavorato e continuano a farlo per il bene comune. Tutti possiamo combattere per migliorare la realtà, non certo con le armi, ma con il senso civico e con la cultura”.
Alla manifestazione sarà presente il Corpo Musicale Pio XI – Città di Desio e vi potrà partecipare tutta la cittadinanza (invitata anche a esporre il tricolore).
In caso di pioggia la manifestazione avrà luogo in Sala Pertini, con entrata da Piazza Don Giussani, sino al raggiungimento della capienza massima dei posti.