Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto aiuti bis il “payback sui dispositivi medici è diventato legge. Lo Stato, dunque, riscuoterà in forma coatta e al lordo dell’Iva due miliardi di euro dai fornitori ospedalieri a causa dell’errata formulazione, da parte delle Regioni, delle gare d’appalto sulle forniture di dispositivi medici alle aziende ospedaliere attraverso le centrali di committenza. Si tratta di una norma che “mette a rischio sopravvivenza di decine di piccole e medie imprese che già oggi – commenta Massimo Riem, presidente di Fifo Sanità-Confcommercio – si trovano a combattere con aumenti di costi delle materie, rincari energetici e rivoluzioni del mercato dovute a post pandemia e guerra in Ucraina”. Molte imprese rischiano infatti di “non proseguire le proprie attività a partire da gennaio 2023, causando un parziale stop delle forniture ospedaliere quali strumentazioni, siringhe, garze e altro materiale di supporto al personale sanitario per la cura dei pazienti”.
È per questo che la Federazione, “ritenendo il provvedimento profondamente ingiusto e fortemente vessatorio nei confronti delle centinaia di aziende che contribuiscono al servizio sanitario pubblico e privato”, ribadisce la necessità di “un dialogo con le istituzioni e con le forze politiche per evitare il tracollo di un settore già falcidiato in questi anni dall’emergenza pandemica”.
“Dopo esserci confrontati in varie sedi sulla questione payback – conclude Rien -, speravamo in un passo indietro del Governo. E invece questa normativa va avanti senza tenere in considerazione la catastrofe economica e sanitaria che potrebbe generare. Ricorreremo in tutte le sedi giuridiche affinché le aziende non debbano pagare la scarsa capacità manageriale e di approvvigionamento delle Regioni per i dispositivi medici. Una follia che farebbe chiudere già a gennaio centinaia di pmi del settore, mettendo in mezzo alla strada migliaia di lavoratori. A questo, poi, si aggiungerebbero conseguenze gravissime per la sanità pubblica che si troverebbe con una forte penuria di attrezzature ospedaliere”.
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Novembre 11, 2024