Pubblicità e promozioni dirette a tamburo battente, quote di mercato che ‘traslocano’ dai negozi fisici alle piattaforme on line. Circa 12,7 milioni di italiani hanno già deciso di approfittare degli sconti e di fare almeno un acquisto nella settimana del black Friday, da oggi al 25 novembre, con un budget medio di circa 261 euro a persona, per un totale di 3,3 miliardi di euro. Ma solo il 29% acquisterà in un negozio di vicinato. È quanto emerge da un sondaggio condotto da Confesercenti con IPSOS su un campione di 800 italiani tra i 18 ed i 65 anni.
Quest’anno il periodo degli sconti si è esteso ben oltre i confini della settimana del black Friday, con offerte ‘black’ già dal primo novembre, caratterizzata da una campagna pubblicitaria di dimensioni inedite: l’86% degli italiani maggiorenni – circa 32 milioni di persone – ha ricevuto un’offerta promozionale diretta, soprattutto via mail (79% delle indicazioni), sms (27%), Whatsapp (18%), o telefono (11%). Ad essere bersagliate soprattutto donne, tra cui l’88% dichiara di essere stata raggiunta da un’offerta.
Un diluvio di pubblicità e sconti anticipati che ha portato 9,7 milioni di italiani – il 31% di chi ha ricevuto un’offerta – ad effettuare già un acquisto. La percentuale sale al 33% nelle regioni del mezzogiorno, mentre i consumatori ‘più pazienti’ sono al Centro (27%).
Circa 12,7 milioni di italiani, invece, hanno già deciso di comprare nella settimana del venerdì nero, con un budget medio di 261 euro a persona, per un totale di 3,3 miliardi di euro previsti. Ma la somma media è sensibilmente più alta al Nord e nelle regioni del Centro Italia (rispettivamente 282,7 euro e 281,94) rispetto a Sud e Isole (232,22). Per quanto riguarda età e genere, i maggiori spenders sono gli over 35 (286,26 euro previsti) e gli uomini (301,81 euro).
Protagonisti, questo Black Friday, saranno gli acquisti di prodotti moda. Il 64% degli intervistati, infatti, annuncia l’intenzione di acquistare capi d’abbigliamento, calzature o accessori moda approfittando degli sconti. Seguono elettronica ed informatica, che raccolgono il 57% delle intenzioni di acquisto, ed elettrodomestici – dalle tv alle lavatrici – indicati dal 41%, mentre il 32% cerca prodotti per la casa. Ma c’è anche un 9% interessato ad altri tipi di prodotti, principalmente giocattoli, libri, oggetti da collezione, cosmetici ed altri prodotti di profumeria.
Il 57% di chi comprerà al black Friday dichiara di voler utilizzare l’occasione per acquistare già un regalo per Natale. Complessivamente, secondo le nostre stime, circa 1,9 miliardi di euro di spesa per i regali delle feste sarà ‘anticipata’ nei prossimi sette giorni.
Un travaso che danneggia la rete del retail fisico, visto che il Black Friday si è configurato ormai come un evento soprattutto online: solo il 29% farà un acquisto in un negozio di prossimità (il 15% in un negozio di vicinato multimarca, il 14% in un negozio monomarca). A fare la parte del leone saranno le piattaforme di eCommerce (64% delle indicazioni), i portali online delle catene multimarca (43%) ma anche l’acquisto direttamente sul sito web dei produttori (29%). Un ulteriore 40% acquisterà anche presso i punti vendita fisici delle grandi catene e il 19% presso supermercati e ipermercati.
“Le promozioni autunnali, ormai pervasive, costituiscono un reale vantaggio per i consumatori o sono solo l’ultimo strumento del marketing? L’unico dato certo, ad oggi, è la ricchezza che emigra dall’Italia attraverso le grandi piattaforme internazionali di eCommerce. Le promozioni del Black Friday e di novembre in generale stanno anticipando il Natale e dirottandolo verso il web”, spiega Mauro Bussoni, Segretario Generale di Confesercenti. “È dunque lecito chiedersi se occorre garantire maggiore equilibrio di mercato, invece che lasciare tutto così com’è, assistendo, senza intervenire, alla trasformazione e desertificazione delle nostre città, con le vetrine dei negozi oscurate da cartelli affittasi. È un tema che, come Confesercenti, vogliamo porre con forza. In alcune regioni vige il divieto di effettuare vendite promozionali nei 30 giorni che precedono il Natale. Un divieto forse discutibile; ma è invece possibile che a novembre si possa fare di tutto? Vogliamo un mercato che tuteli davvero la concorrenza, o preferiamo lasciare che i giganti del web diventino monopolisti? Abbiamo finalmente un ministero delle imprese e del Made in Italy, di cui fa parte anche la rete dei negozi di prossimità, un patrimonio e una caratteristica della nostra economia, che va tutelata come i nostri prodotti”.