L’1 dicembre si è svolta l’Assemblea Generale di Assocall Confcommercio, la maggiore associazione di categoria dei call center e contact center in outbound. Al centro della discussione, in particolare, l’applicazione della nuova normativa sul lavoro (il “decreto trasparenza”) e del nuovo registro delle opposizioni per i call center. Ne ha parlato nella sua relazione il presidente, Leonardo Papagni, sottolineando le difficoltà che oggi si trovano ad affrontare quanti nel settore “operano in maniera trasparente”. “Siamo passati dallo svolgere una funzione sociale durante la pandemia ad essere continuamente attaccati in tv e radio con uno spot che lascia passare i call center come i disturbatori di questo Paese e questo – ha detto Papagni – non è accettabile”.
Le conclusioni della giornata sono state affidate all’ex ministro del Lavoro Maurizio Sacconi, che ha evidenziato quanto Assocall sia stata lungimirante nell’estendere le prestazioni di un ente bilaterale ai collaboratori dei call center: “allargare la bilateralità anche a questo settore vuol dire fornire moderne tutele per i collaboratori ed estensione di diritti anche a quelle fasce prive di queste forme di sostegno e di welfare”. E al sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, secondo il quale il decreto trasparenza ha creato solo dubbi e incertezze applicative, sottolineando che il Governo si appresta a varare una riforma del mercato del lavoro all’insegna della semplificazione. Per quanto riguarda il salario minimo, Durigon ha quindi affermato che nei prossimi mesi verranno attivati tavoli di confronto con le parti sociali che prevedano un rafforzamento della contrattazione collettiva estendendo l’efficacia degli accordi maggiormente rappresentativi.