SEREGNO – Il ricorso presentato da Aeb (Ambiente Energia Brianza Spa) è inammissibile. Così ha deciso la Corte di Cassazione, di fatto confermando quanto già stabilito in precedenza dalla giustizia amministrativa. Ovvero il pieno riconoscimento della tesi di Tiziano Mariani, leader della lista civica “Noi x Seregno”, che ha sempre dichiarato di non avere avuto la possibilità di svolgere legittimamente il suo ruolo di consigliere comunale in riferimento all’operazione di aggregazione industriale tra la stessa Aeb e il gruppo A2A.
La tesi di Mariani nel tempo, tra i vari ricorsi, aveva trovato sostegno nel Consiglio di Stato che gli aveva dato ragione: non avendo ricevuto la “due diligence”, quindi non conoscendo la convenienza dell’intera operazione, non ha potuto votare consapevolmente la delibera che dava mandato al Comune di convocare l’assemblea dei soci di Aeb (Seregno da sola deteneva il 54 per cento delle quote) e autorizzava il sindaco Alberto Rossi e pronunciarsi a favore.
Ora davanti alla Corte di Cassazione Aeb rileva che Mariani avrebbe dovuto opporsi alla nota del Comune del 29 maggio 2020, quella in cui si ammetteva di non essere in possesso del documento di sintesi delle “due diligence”. Un ricorso, insomma, che non avrebbe dovuto contrastare la delibera del Consiglio comunale. E, di conseguenza, Aeb ritiene che legittimando il suo ricorso il Consiglio di Stato abbia svolto un’attività giurisdizionale con valenza normativa, che può configurarsi come un “eccesso di potere giurisdizionale per invasione della sfera riservata al legislatore”.
Per la Corte di Cassazione, invece, legittimo il ricorso di Mariani e corretto l’atteggiamento del Consiglio di Stato. Non solo: la Cassazione evidenzia che non è venuto meno l’interesse a ricorrere da parte di Mariani. Pertanto viene dichiarata inammissibile la richiesta di Aeb, condannata a pagare le spese di giudizio a favore di Tiziano Mariani.
Il consigliere comunale di minoranza incassa questo nuovo successo e non si accontenta. “Il sindaco e la Giunta – commenta Mariani – ora si devono dimettere. La magistratura ha definitivamente accertato che a garanzia di tutti i cittadini doveva essere fatta una gara e non consegnare il patrimonio di cento anni di sacrifici dei seregnesi a chi pensa il sindaco. Ora aspetto che si pronuncino anche la Corte dei Conti e la Procura della Repubblica”.