Le stazioni di servizio dovranno esporre il prezzo medio nazionale dei carburanti, che verrà elaborato ogni giorno dal Ministero dell’Ambiente, a fianco di quello proposto dal gestore. Previste sanzioni in caso di violazioni, mentre la recidività potrebbe portare fino alla sospensione dell’attività per un periodo da sette a novanta giorni. È la novità principale del decreto approvato dal Consiglio dei ministri il 10 gennaio scorso per arginare l’ondata di rincari partita da inizio anno. Sulla rete autostradale, inoltre, gli esercenti dovranno applicare prezzi di vendita non superiori a una percentuale del prezzo medio giornaliero che verrà determinata da una apposita norma. Rinnovata per il primo trimestre del 2023, infine, la possibilità per i datori di lavoro di concedere ai dipendenti buoni benzina per un valore massimo di 200 euro.
“La tempesta perfetta in un bicchier d’acqua – commenta Bruno Bearzi, presidente della Figisc -. Il Governo contraddice se stesso ritenendosi, da un lato, preoccupato per gli aumenti del carburante mentre, dall’altro, tramite il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, rileva che nella prima settimana dell’anno il prezzo al self-service è cresciuto in misura minore rispetto alle imposte. Ci auguriamo che nei prossimi giorni si renda giustizia ad una categoria ingiustamente additata quale responsabile di inesistenti speculazioni”.