MONZA – Nell’ambito delle attività di prevenzione generale e controllo del territorio, al fine di contrastare l’insorgenza e l’aggravamento dei fenomeni di criminalità diffusa e degrado urbano, su disposizione del Questore della provincia Marco Odorisio, nella mattinata di martedì 11 gennaio, è stato effettuato uno specifico servizio con personale dell’U.P.G.S.P. – Squadra Volanti, unitamente a equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine Lombardia e di un equipaggio della Polizia Locale di Monza, con accesso presso la sede del Poliambulatorio Ospedale San Gerardo Vecchio, sita in questa via Solferino n. 16, ove, sia i cittadini dei complessi abitativi limitrofi, sia i rappresentanti della struttura ospedaliera, avevano segnalato come i padiglioni degli stabili, da anni dismessi e in condizioni di grave abbandono, fossero divenuti luogo di aggregazione, soprattutto notturna, di soggetti extracomunitari, dediti ad allestire giacigli di fortuna all’interno delle stanze, trascorrendo la notte bivaccando, consumando sostanze alcoliche e stupefacenti, in pregiudizio alla quiete e sicurezza pubblica, oltre che al decoro di un complesso destinato, seppur limitatamente ad alcune aree, a servizi pubblici essenziali.
Gli agenti operanti intervenuti sul posto, unitamente a una squadra della ditta “Impresa Sangalli”, a rappresentanti del Poliambulatorio, dell’Asst Monza – Ospedale San Gerardo e della società di vigilanza privata Italpol, iniziavano il sopralluogo della struttura, a cominciare dal piano interrato del padiglione C – ex oculistica.
Sin da subito, gli operatori constatavano il palese stato di degrado dei locali, ben intuibile, oltre che dall’odore acre, dall’ingente mole di immondizia, scarti alimentari, escrementi, bottiglie rotte, suppellettili abbandonati, capi d’abbigliamento e altri oggetti, quali materassi e cuscini adagiati sul pavimento, idonei a evidenziare la presenza di insediamenti antropici.
Nel corso delle attività, i poliziotti scoprivano, all’interno di una delle stanze, 2 persone di giovane età, di cittadinanza straniera, presumibilmente nordafricana, sprovvisti di documenti, sdraiati su materassi adagiati sul pavimento.
Durante la successiva attività ispettiva, si rinveniva, nei pressi dei giacigli, tra rifiuti ed escrementi, un involucro contenente sostanza stupefacente tipo Hashish dal peso di 3,4 gr, che veniva repertata e sottoposta a sequestro a carico di ignoti.
Dopo aver messo in sicurezza la stanza, il personale della ditta Sangalli iniziava le attività di bonifica, pulizia e sanificazione del locale.
Nelle ore successive, i poliziotti procedevano ad ispezionare gli altri stabili e padiglioni dismessi e rinvenivano, all’interno di uno degli interrati, numerose siringhe da insulina, abitualmente utilizzate dai tossicodipendenti.
Al fine di rilevare gli eventuali punti di ingresso abusivo alla struttura si effettuava un controllo perimetrale, all’esito del quale, anche sulla base delle interlocuzioni con i rappresentanti degli enti presenti, i poliziotti constatavano come gli stabili fossero agevolmente accessibili, mediante il semplice scavalcamento delle mura che li cingono e l’incursione attraverso le numerose finestre rotte, fessure murarie, pareti in legno ormai marcito, alcune delle quali già divelte o abbattute in precedenza.
Dopo aver messo in sicurezza le aree ispezionate con i rappresentanti degli enti interessati precludendo le vie di accesso ai padiglioni liberati dal copioso materiale di risulta ivi abbandonato a e dai giacigli ricavati, i poliziotti accompagnavano presso gli uffici della Questura i due giovani stranieri, così da poter procedere alla loro compiuta identificazione.
Dagli accertamenti emergeva che uno dei due – entrambi diciottenni, di origini marocchine – fosse gravato da precedenti per ricettazione e lesioni personali nonché in possesso di permesso di soggiorno mentre l’altro, in quanto irregolare sul territorio nazionale, veniva affidato al locale Ufficio Immigrazione per l’adozione dei provvedimenti amministrativi finalizzati all’uscita dal territorio nazionale.