LISSONE – Una nuova pietra d’inciampo in città. Un ulteriore tassello del progetto monumentale diffuso e ideato dall’artista tedesco Gunter Demnig per tenere viva la memoria delle persone che persero la vita nei campi di concentramento e di sterminio nazisti durante la Seconda guerra mondiale, per ricordare le vittime in un luogo simbolo della loro vita quotidiana prima della deportazione, invitando nel tempo chi passa a riflettere su quanto accaduto e a non dimenticare.
Nel Giorno della Memoria, venerdì 27 gennaio, l’amministrazione comunale di Lissone celebrerà la ricorrenza con una cerimonia pubblica, in via Jenner angolo via Fleming con inizio alle 11, in memoria del deportato lissonese Aldo Fumagalli al quale sarà dedicata la Pietra d’Inciampo 2023. Alla presenza delle autorità politiche, civili e religiose, dei rappresentanti del Comitato per le Pietre d’Inciampo di Monza e Brianza, dei discendenti della vittima e di una delegazione di studenti delle scuole secondarie di secondo grado della città, avverrà la posa simbolica della Pietra d’Inciampo davanti a quella che fu Cascina Panceri, luogo di nascita e residenza fino alla deportazione di Aldo Fumagalli: una targa in suo ricordo verrà deposta in via Jenner angolo via Fleming, dove nei prossimi mesi sarà posizionato il sampietrino d’ottone definitivo realizzato da Demnig. Un piccolo blocco quadrato, incastonato nel suolo, su cui sarà inciso il nome, l’anno di nascita, il giorno e il luogo di deportazione, la data di morte della vittima. Un invito costante alla commemorazione della persona e alla riflessione per l’intera comunità cittadina.
Con quest’ultima saranno cinque le pietre posizionate a Lissone sulle quali sarà possibile “inciampare nel ricordo”, dopo quella dedicata a Giulio Colzani (Pietra d’Inciampo 2022) in via Piave, a Gian Franco De Capitani da Vimercate (Pietra d’Inciampo 2021) in via Padre Reginaldo Giuliani, ad Attilio Mazzi in via Matteotti (Pietra d’Inciampo 2020), a Mario Bettega in via Dante all’esterno dello stadio Luigi Brugola (Pietra d’Inciampo 2019), la prima posata nell’anno della fondazione del Comitato per le Pietre d’Inciampo della Provincia di Monza e Brianza.
Figlio di Carlo Fumagalli, coltivatore diretto, e di Maria Ernesta Tremolada, casalinga, Aldo Fumagalli nasce a Lissone il 24 settembre 1921. Geniere del III Reggimento di Pavia, fu catturato dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943. Internato militare, il 13 ottobre 1943 venne inviato al campo di prigionia di Dora (Turingia), acronimo di Deutsche Organisation Reichs Arbeit (Organizzazione del lavoro del Reich). Il campo di concentramento di Dora è legato alla storia delle armi segrete hitleriane. Era come un piccolo paese sotterraneo dove in poco tempo furono fatti completare ai deportati due tunnel all’interno dei quali vivevano i deportati, in alveari scavati nelle pareti, con scarsa ventilazione e illuminazione, senza acqua e installazione igienica. Sono stati registrati a Dora 60.000 deportati, 20.000 dei quali persero la vita. Tra di loro centinaia di italiani, politici e anche militari: Aldo Fumagalli è uno di loro. Dopo un anno dal suo arrivo nel lager, Aldo Fumagalli morì il 3 novembre 1944 per denutrizione e maltrattamenti.
Il Giorno della Memoria è stato istituito in ricordo delle vittime dei totalitarismi del XX secolo e in particolare in memoria dello sterminio e della persecuzione del popolo ebraico. Al fine di diffondere la conoscenza su tali vicende e sensibilizzare i cittadini, soprattutto le nuove giovani generazioni, rientra nel programma di iniziative promosse dall’amministrazione comunale la rappresentazione teatrale sul tema dell’Olocausto rivolta esclusivamente agli studenti delle classi terze delle scuole secondarie di primo grado. Nella mattinata di venerdì 27 gennaio, i ragazzi delle scuole lissonesi assisteranno a Palazzo Terragni allo spettacolo teatrale “La storia di Srulik”, ispirato alla storia vera di Yoram Friedman, protagonista del romanzo “Corri ragazzo corri” di Uri Orlev. Lo spettacolo è prodotto e messo in scena dall’Associazione Teatro dell’Aleph con la regia di Giovanni Moleri.
Il calendario di eventi organizzati a Lissone per la ricorrenza del Giorno della Memoria sarà aperto dal concerto multimediale “Tu che m’hai preso il cuor. Vienna – Auschwitz: dal Paese del sorriso al Campo della morte”, sabato 21 gennaio alle 16.30 a Villa Magatti. Organizzato da Anpi Sezione di Lissone con il patrocinio del Comune, il concerto è curato dal musicista, storico e ricercatore Maurizio Padovan e ripercorre la storia di Friedrich Löhner, che per le sue satire contro il regime nazista e le sue origini ebree venne deportato nei campi di Dachau, Buchenwald, e Auschwitz, dove fu ucciso.
L’evento ANPI è a ingresso libero, aperto a tutta la cittadinanza.