CESANO MADERNO – I cittadini sono avvisati: nel 2023 l’amministrazione comunale provvederà ad aumentare l’Imu (Imposta municipale unica). Lo ha dichiarato pubblicamente il sindaco Gianpiero Bocca in occasione della serata di presentazione del bilancio al Consiglio comunale.
“Aumentiamo le spese in modo significativo – ha dichiarato il primo cittadino -, bisogna fare necessariamente delle valutazioni. Noi abbiamo deciso di adeguare le entrate tributarie aumentando l’Imu. Siamo onesti: bisogna fare quadrare il bilancio. È necessario compiere questa scelta per garantire interventi e servizi, maggiori investimenti e, allo stesso tempo, la copertura dei costi”.
La notizia di certo non farà piacere a molti, ma lo stesso Bocca all’indomani del Consiglio comunale, convocando una conferenza stampa, ha voluto fare anche chiarezza: “Innanzitutto provvediamo ad aumentare l’Imu perché siamo tra i pochi Comuni che non l’avevano al massimo. Per anni si è riusciti a garantire livelli più bassi, ora è inevitabile chiedere qualcosa in più ai cittadini”.
Anche questo qualcosa in più è stato quantificato nel confronto con la stampa: “E’ circa un 9 per cento in più. A nessuno piace mettere le mani nel portafoglio dei cittadini, ma se traduciamo in numeri significa che chi pagava 1.000 euro di Imu, ora dovrà versarne 1.090. Chi ne pagava 300, ora arriverà a 327 euro. Credo che sia un aumento sostenibile”.
E il fatto che si sia scelto di aumentare l’Imu è tutt’altro che casuale: riguarda soltanto i possessori di seconde case o di prime case di lusso. “Anche in questo caso – ha aggiunto il vicesindaco Francesco Romeo, che ha la delega al Bilancio – il primo pensiero è stato quello di tutelare le fasce più deboli. A differenza di quanto hanno fatto altri Comuni della zona, noi non abbiamo preso in considerazione di aumentare l’addizionale Irpef perché va a colpire tutti indistintamente sul reddito. Abbiamo pensato all’Imu, quindi evitiamo di chiedere soldi ai meno abbienti”.
Dagli uffici arrivano anche i conti che spiegano perché l’amministrazione comunale ha scelto di percorrere la strada dell’aumento: i tributi costituiscono il 75 per cento delle entrate per le casse comunali. Sono quelli il modo più facile per garantire maggiori risorse.
Contemporaneamente, però, si cerca di percorrere anche la strada della lotta contro l’evasione. Nel 2023 si prevedono nuovi inserimenti di personale all’ufficio Tributi, l’intenzione è quella di recuperare almeno 700mila euro, senza fare sconti a chi non ha pagato: l’amministrazione comunale non prevede il cosiddetto “stralcio delle cartelle tributarie”. I debitori di vecchia data dovranno versare quanto dovuto, con tanto di interessi.
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