Neve e gelo, bufere di acqua e vento, tornado e bombe d’acqua gli eventi estremi nel 2023 sono quasi quadruplicati toccando quota 100 dall’inizio dell’anno con danni per il maltempo su campi e strutture agricole. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sui dati ESWD in riferimento all’ondata di neve e nubifragi che investe la penisola da nord a sud. Nei primi 40 giorni del 2023 – sottolinea la Coldiretti – si è verificato un aumento di oltre il 300% degli eventi estremi rispetto allo stesso periodo dello scorso anno con sbalzi termici significativi che hanno mandato la natura in tilt e colpendo l’agricoltura che è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici.
A preoccupare – precisa la Coldiretti– è il balzo dei costi per il riscaldamento delle serre per la coltivazione di ortaggi e fiori che risente dell’impennata della bolletta energetica proprio alla vigilia di San Valentino, una occasione per sostenere in modo concreto il Made in Italy con l’acquisto del tradizionale bouquet. Le rose, ad esempio, hanno bisogno di una temperatura fissa di almeno 15 gradi per fiorire e lo stesso vale per le gerbere, mentre per le orchidee servono almeno 20-22 gradi per fiorire e 14 ore di illuminazione ed in assenza di riscaldamento muoiono. Gli eventi estremi – continua la Coldiretti – danneggiano le coltivazioni invernali come cavoli, verze, cicorie, e broccoli ma anche le patate con il 50% della produzione più adulta che nella provincia di Lecce è andato perso perché bruciato dal gelo degli ultimi giorni venuto proprio dal mare, con il vento polare e l’abbassamento repentino delle temperature che non consentono al ghiaccio di sciogliersi, compromettendo gravemente la produzione.
La discesa della colonnina di mercurio con il gelo rischia peraltro di bruciare fiori e gemme di piante e alberi, con pesanti effetti sui prossimi raccolti dopo che – ricorda la Coldiretti – il caldo anomalo di dicembre lungo tutta la Penisola ha favorito il risveglio anticipato delle varietà più precoci di noccioli, pesche, ciliegie, albicocche, agrumi e mandorle.
Il nuovo brusco abbassamento delle temperature con freddo, gelo e neve colpisce l’Italia dopo un mese di gennaio 2023 che ha fatto registrare una temperatura di quasi un grado (+0,96 gradi) superiore alla media storica del periodo 1991-2020 ma l’anomalia è stata addirittura di +1,46 gradi nel nord Italia° mentre nel Sud e nel centro si sono registrati rispettivamente +0,67 e +0,65 gradi, secondo Isac Cnr.
L’ondata artica – sottolinea la Coldiretti – è accompagnata da nevicate locali fino al mare che tuttavia non compensano il pesante deficit idrico del Paese dove nel 2022 si è registrata la caduta del 30% di precipitazioni in meno, con terreni, fiumi e laghi a secco ma anche lo scarso potenziale idrico stoccato sotto forma di neve nell’arco alpino ed appenninico.
Al Ponte della Becca (Pavia) il fiume Po si trova a -3,2 metri rispetto allo zero idrometrico con le rive ridotte a spiagge di sabbia come in estate mentre i grandi laghi hanno percentuali di riempimento che vanno dal 36% del lago di Garda al 36% di quello Maggiore fino ad appena al 20% di quello di Como, secondo le rilevazioni della Coldiretti. Una situazione preoccupante anche in vista dei prossimi mesi quando – conclude la Coldiretti – le coltivazioni avranno bisogno di acqua per crescere.