I dati sulle vendite al dettaglio del 2022 dimostrano l’effetto tsumani provocato dall’inflazione sulle famiglie italiane. Lo afferma Assoutenti, commentando i dati diffusi oggi dall’Istat.
“Per affrontare il caro-prezzi e le bollette alle stelle le famiglie sono state costrette a tagliare le spese primarie come gli alimentari – spiega il presidente Furio Truzzi – Le vendite nel comparto alimentare hanno registrato infatti nel 2022 una contrazione in volume del -4,2%, contro un aumento in valore del +4,7% determinato dal forte rialzo dei listini. Questo significa che una famiglia “tipo” ha ridotto la spesa alimentare per circa 237 euro nel 2022, -323 euro un nucleo con due figli”.
“Dati quelli sulle vendite – aggiunge Trezzi – destinati purtroppo a peggiorare: il fenomeno del caro-benzina che sta interessando il nostro paese, il forte rialzo dei listini dei carburanti come effetto delle maggiori accise e le ripercussioni dell’embargo ai prodotti raffinati della Russia, avranno effetti diretti sui prezzi al dettaglio, portando i listini a salire ulteriormente e i consumi delle famiglie a scendere”.