Dopo i risultati positivi di gennaio, a febbraio il mercato del lavoro fa registrare risultati sostanzialmente statici, con il tasso di disoccupazione fermo all’8% (quello giovanile scende invece al 22,4%, -0,4 punti in meno rispetto a gennaio), mentre il tasso di occupazione sale al 60,8% dal 60,7% del mese precedente: è la stima preliminare diffusa dall’Istat.
Per quanto riguarda la disoccupazione dai dati emerge che il numero di persone in cerca di lavoro diminuisce su base mensile (-0,6%, -12mila unità) tra le donne, i minori di35 anni e gli ultracinquantenni. Il tasso di inattività resta invariato al 33,8%, per effetto della crescita tra le donne e le persone con più di 35 anni d’età e della contestuale diminuzione tra uomini e giovani. Su base mensile diminuisce sia il numero di persone in cerca di lavoro (-4,5%, -94mila unità) sia quello di inattivi tra i 15 e i 64 anni (-3,1%, -398mila).
Quanto all’occupazione, il numero di occupati resta stabile rispetto a gennaio, mantenendosi al di sopra di quota 23milioni 300mila. È l’effetto di una crescita tra uomini, autonomi e tutte le classi d’età (a eccezione dei 35-49enni), e del calo registrato, oltre che tra i 35-49enni, tra le donne e i dipendenti a termine. Su base annua l’Istat rileva un aumento dell’1,5% (+352mila unità) del numero di occupati, con tasso di occupazione in aumento di 1,2 punti percentuali.
“I dati sul mercato del lavoro del mese di febbraio – commenta l’ufficio studi di Confcommercio – descrivono una situazione stabile, nonostante il rallentamento dell’attività economica registrato dal quarto trimestre del 2022. E questa è un’evidenza da accogliere con favore. Si consolida la tendenza al ridimensionamento della quota dei dipendenti a termine, tipologia che era in crescita nelle prime fasi di uscita dall’emergenza Covid, a favore dei dipendenti a tempo indeterminato. Anche sul versante del lavoro autonomo si osservano timidi, ma apprezzabili, segnali di miglioramento: nel confronto annuo, comunque, il confronto resta negativo. La tenuta rilevata in questo inizio 2023 sul versante del mercato del lavoro nel complesso costituisce un’importante premessa per un miglioramento dell’economia già a partire dalla primavera, prospettiva in linea con le attese delle famiglie e degli imprenditori manifestate di recente”.