I dati sulle vendite al dettaglio di febbraio dimostrano l’effetto che ancora oggi l’inflazione provoca sulle famiglie italiane. Lo afferma Assoutenti, commentando i dati sul commercio diffusi dall’Istat.
“Per affrontare il caro-prezzi le famiglie continuano a tagliare le spese primarie come gli alimentari – spiega il presidente Furio Truzzi – Le vendite nel comparto alimentare registrano infatti a febbraio una contrazione annua in volume del -4,9%, contro un aumento in valore del +7,9% determinato dal forte rialzo dei listini nel settore, che viaggiano con rialzi superiori al 13% annuo. Al netto dell’inflazione, questo significa che la spesa alimentare degli italiani cala complessivamente per 7,1 miliardi di euro su base annua, con una riduzione media di -377 euro se si considera un nucleo con due figli”.
“E’ una vergogna che gli italiani per arrivare a fine mese siano costretti a tagliare la spesa per il cibo – prosegue Truzzi – Riteniamo che il Governo debba intervenire inserendo la questione “prezzi” come priorità della propria agenda politica, adottando misure specifiche per calmierare i listini al dettaglio e sostenere i consumi”.