L’analisi dell’Ufficio Studi di Confartigianato condotta sul commercio estero ha evidenziato che nel 2022 le esportazioni registrano una crescita sostenuta in termini di valore, pari al +19,2%, ma la dinamica è influenzata dalla crescita dei prezzi, da cui deriva una sostanziale tenuta (+0,1%) del volume delle esportazioni totali, composizione di un +0,5% sui mercati extra Ue e di un ristagno (-0,2%) delle esportazioni nei 27 paesi dell’Unione europea.
Le conseguenze geopolitiche all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e al sistema delle sanzioni dell’Unione europea, hanno influito sul sistema delle relazioni commerciali, come emerge per l’Italia dall’analisi della dinamica dell’export per paese. In parallelo nel corso del 2022 il tasso di cambio effettivo nominale dell’euro contro le valute dei principali 41 partner commerciali dell’area misura un deprezzamento dell’euro del 3,5%.
Quattro mercati con crescita a doppia cifra – L’analisi degli indici dei volumi delle esportazioni evidenzia nel 2022 una sostanziale tenuta (+0,1%) dei volumi esportati. L’analisi dei dati per paese di destinazione, disponibili per i principali mercati del made in Italy, evidenzia un gruppo di paesi caratterizzati da una crescita a doppia cifra: il volume dell’export in Messico sale del +21,8%, in Corea del Sud del +17,3% e in Turchia del +14,3%.
Nel 2022 export negli Usa supera quello verso la Francia – Gli Stati Uniti, che nel 2022 superano la Francia, diventano il secondo mercato estero delle imprese italiane, con una crescita del volume esportato del +6,8%, seguiti da India con il +5,1%, Polonia con il +3,8%, Austria con il +1,7%, Svizzera, quinto cliente, con il +1,3% ed il Regno Unito con il +0,8%. All’opposto si segnala la diminuzione delle esportazioni in Germania, il primo mercato del made in Italy, che segna un calo del 2,7%, e in Francia, terzo cliente, dove si registra una flessione dell’1,8%, la quale concorre al sopracitato soprasso degli Stati Uniti. Si registra un segno negativo anche per la Spagna (-0,4%) e il Giappone (-1,2%).
In conseguenza delle sanzioni dell’UE alla Russia a seguito dell’invasione dell’Ucraina, il volume dell’export sul mercato russo cede del 32,9%. Si osserva un calo marcato anche per il mercato del Sud Africa (-12,5%) mentre il rallentamento dell’economia cinese porta ad una flessione del 10,4% delle vendite del made in Italy su questo mercato.