RIMINI – Sarà un Macfrut da record, l’edizione numero 40 della fiera internazionale dell’ortofrutta, in programma dal 3 al 5 maggio al Rimini Expo Centre. Sono i numeri a dirlo: 1100 espositori in rappresentanza dell’intera filiera (produzione, tecnologie, packaging, logistica e servizi), +35% di area espositiva (due padiglioni in più), 30% di operatori esteri con il raddoppio della presenza internazionale, 1500 top buyer internazionali. A questo vanno aggiunti i Saloni tematici sui trend del momento (Biosolutions, International Blueberry Days, Spezie ed Erbe Officinali, Pomodoro, Vivaismo), un doppio campo prova con le novità tecniche e tecnologiche del settore, un centinaio di eventi ospitati nel corso della fiera. Tutto questo fa di Macfrut una fiera diversa nel panorama mondiale per la sua capacità di unire in un solo evento tre asset strategici per la crescita del settore ortofrutticolo: Business, Conoscenza e Networking.
Protagonista assoluta è l’ortofrutta, settore chiave dell’agroalimentare italiano, come emerge dai dati Ismea: rappresenta un quarto della produzione agricola nazionale con 1,2 milioni di ettari coltivati a frutta e verdura, per 300 mila aziende coinvolte. Nel 2022 l’Italia ha prodotto circa 25 milioni di tonnellate di prodotti ortofrutticoli dato sostanzialmente in linea con l’anno precedente. Il valore della produzione ortofrutticola alla fase agricola ammonta a circa 15 miliardi di euro mentre le esportazioni nel 2022 hanno superato i 10 miliardi di euro (freschi e trasformati). Il saldo della bilancia commerciale è di +2.762 milioni di euro. Se consideriamo non solo la produzione ma tutta la filiera, come tecnologie, packaging e servizi collegati – e Macfrut è una fiera rappresentativa di tutti gli anelli che vanno dal campo alla tavola -, il valore complessivo del settore raddoppia. Sui consumi, nel 2022, l’acquisto procapite di ortofrutta è stato di 126 kg con una spesa di 313 euro. Gli acquisti al dettaglio hanno registrato una flessione del -2,7%.
Il boom internazionale è l’aspetto che contraddistingue questa edizione. E porta a compimento un grande lavoro di squadra insieme al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) attraverso Agenzia Ice, che ha visto 50 presentazioni internazionali di Macfrut nel mondo (20 in presenza, 30 in streaming), in una attività di promozione della fiera senza precedenti. Il risultato dell’imponente impegno si potrà toccare con mano nella tre giorni fieristica, che tra le novità presenta un Padiglione interamente dedicato al Sud America. Area al centro focus internazionale, ospita new entry come Messico (12 aziende) e Salvador (6 imprese), insieme a Perù, Cile, Venezuela, Costarica, Brasile, Cuba, Repubblica Dominicana e Colombia con una ventina di aziende. Altri Paesi del Sud America (Honduras, Haiti, ecc.) saranno presenti nello stand istituzionale di IILA e nel “Foro PYMES”, promosso dalla stessa IILA per consolidare i rapporti tra le piccole e medie imprese italiane e latino americane, dedicato alle filiere agroalimentari. Ad oggi sono già 120 le imprese di quell’area che hanno aderito. Il focus con il Sud America è organizzato in collaborazione con IILA (Organizzazione Internazionale Italo-Latino Americana), Ministero per gli Affari Esteri e la Cooperazione Internazionale (MAECI), AICS (Agenzia Italiana per la Cooperazione allo sviluppo) e Agenzia ICE.
Un altro Padiglione è dedicato all’Africa da sempre ampiamente rappresentata a Macfrut. Sono 19 i Paesi presenti, alcuni dei quali con un nutrito numero di imprese al seguito come nel caso di Ghana (30 aziende), Egitto (22), Nigeria (10), Algeria (10). Un’altra novità è lo stand nazionale dell’Arabia Saudita, per la prima volta a Macfrut, area nella quale nel settembre scorso era stata presentata la 40esima edizione della fiera, mentre una presenza importante l’avrà anche la Turchia. Di rilievo è il ritorno della Cina, alla kermesse con 30 imprese, alla prima partecipazione a una fiera estera dopo il Covid.
In fiera anche una nutrita presenza di importatori e insegne della moderna distribuzione mondiale come nel caso di Lulu’ Supermarket, gruppo retail con supermercati in tutta la penisola arabica, che a Macfrut realizzerà un evento con i propri fornitori (partecipazione a invito). Di rilievo il programma di incoming per i buyer esteri realizzato in collaborazione con Agenzia Ice e la rete di agenti esteri di Macfrut che vede l’invito di 1500 top buyer da tutto il mondo.
Ciò che caratterizza la fiera è la sua articolazione in aree tematiche suddivise per contenuti, ognuna delle quali è coordinata da un esperto. A partire dall’International Blueberry Days che farà di Macfrut la capitale mondiale del mirtillo, frutto simbolo dell’edizione 2023. Aperto da una giornata di studi all’Università Politecnica della Marche (Ancona), il Forum ospiterà il Simposio (3 maggio) con i più grandi studiosi e ricercatori del blueberry (Gran Bretagna, Australia, Turchia, Portogallo, Cina, Stati Uniti, Cile, Polonia e Italia), i top player del settore di tutto il mondo (Perù, Cile, Usa, Sud Africa, Gran Bretagna, Italia, Polonia, Spagna, Portogallo), visite in campo condotte da tecnici ed esperti. In fiera ci sarà anche un’esposizione dedicata al mirtillo che riproduce un moderno scaffale della Gdo con tipologie di prodotto, packaging, cartellini prezzi. Il salone è coordinato dal Prof. Bruno Mezzetti dell’Università Politecnica delle Marche insieme a Thomas Drahorad di NCX Drahorad.
Il Salone internazionale del vivaismo e dell’innovazione varietale è una delle grandi novità, punto d’incontro internazionale e specializzato per vivaisti, breeder, produttori, tecnici e ricercatori in un settore strategico per lo sviluppo della moderna frutticoltura. Nel corso dell’evento sono previsti workshop su cinque tipologie di prodotti (Actinidia, Uva da Tavola, Melo, Ciliegio, Fragola), e due “tavole calde” su temi d’attualità come la pirateria varietale e le nuove biotecnologie. In Fiera sarà presente un campo prova, una mostra pomologica sulla fragola e saranno presentati 50 programmi di miglioramento genetico da tutto il mondo. A coordinare il salone il Dott. Stefano Lugli di SL Fruit Service.
È tanto il fermento di Spice & Herbs Global Expo, il primo salone in Europa dedicato al mondo delle spezie, erbe officinali ed aromatiche, che in fiera si presenta con una sessantina di aziende rappresentative di tutta la filiera, con una spiccata presenza oltreconfine (50%). Spices&Herbs si compone di tanti momenti: percorsi sensoriali, workshop tecnici con esperti di rilevanza internazionale, aperitivi aromatici, show cooking, esposizione di macchine professionali, un campo prova. L’area è coordinata da FIPPO, Erboristeria Domani e Cannamela.
Numeri decisamente in crescita per Biosolutions International Event, il salone dedicato ai prodotti naturali per la difesa, nutrizione e biostimolazione delle piante: raddoppiata l’area espositiva con la presenza di 51 di aziende. Tante le proposte in fiera: Biosolutions International Congress con i top player mondiali del kiwi per parlare di novità per la sostenibilità della coltura, Tavoli tecnici, Biosolutions Innovation Award dedicato all’innovazione, Incontri one to one con gli esperti. A coordinare l’area è Agri2000 NET di Bologna.
Dedicato alla filiera del pomodoro è il Pianeta Rosso, che farà incontrare gli attori del settore, dalle imprese sementiere ai responsabili della distribuzione moderna. Il Salone propone momenti di incontro tra operatori della filiera, un’area espositiva, e la presentazione di una ricerca di mercato. A coordinare il format è il Prof. Roberto Della Casa dell’Università di Bologna.
È una vera e propria vetrina dedicata all’innovazione l’area dinamica che raddoppia la proposta (2800 mq) e si articola per la prima volta su due padiglioni. Di scena le ultime novità in tema di risparmio idrico, vivaismo, sensori, tecniche di intervento in campo, ricerca, breeding e tanto altro. I settori coinvolti sono il Vivaismo (kiwi, ciliegio, uva da tavola, melo, fragola, e la new entry del castagno), Spezie, erbe aromatiche e officinali, Mirtillo, Pianeta Rosso. Posto di rilievo per Acquacampus, in collaborazione con ANBI e CER, dedicato alle innovazioni e alle nuove tecnologie irrigue. L’area è coordinata dal Luciano Trentini, esperto del settore.