DESIO – ‘L’Addio ai Monti’ sbarca a Desio. Un viaggio a tinte forti fra le pagine più coinvolgenti dei Promessi Sposi sulle tracce della Gertrude manzoniana, uno dei personaggi più affascinanti e controversi della storia.
La città di Desio si appresta a celebrare il 150°anniversario della morte di Alessandro Manzoni, il più rappresentativo autore e romanziere dell’Ottocento italiano. Si intitola ‘La Monaca di Monza’ lo spettacolo teatrale a cura dell’associazione culturale Cartanima in calendario domenica 7 maggio in Villa Tittoni (sala neoclassica, via Lampugnani 62), con due repliche (alle 18.30 e alle 20.30), scritto e diretto da Alberto Genovese e Andrea Di Cianni, in collaborazione con gli allievi dell’Academy Musical Arts. E’ previsto l’ingresso gratuito, ma con prenotazione obbligatoria chiamando il numero 342/854.85.24 oppure inviando un’email all’indirizzo cartanima@gmail.com.
“Quella di Manzoni è stata una delle figure più importanti della letteratura italiana e il suo ruolo di romanziere, poeta e storico ha avuto un peso determinante nella cultura dell’Ottocento, anche se di formazione illuminista – ricorda l’assessore alla Cultura, Samantha Baldo – Una storia che riviviamo tutti ancora oggi, stampata nella nostra memoria scolastica e non solo, attraverso uno dei suoi più grandi capolavori: I Promessi Sposi. Abbiamo pensato di proporre come location dello spettacolo il nostro gioiello più presioso, Villa Tittoni, proprio per consolidare quel percorso di tradizione e rilanciare, nonché valorizzare, un bene della comunità, per la comunità. Questa è anche l’occasione per affermare lo stretto legame del territorio lombardo con il romanzo, il suo paesaggio e i luoghi letterari descritti nell’opera”.
Il passaggio teatrale rievoca la figura della Monaca di Monza che si risveglia per prima e richiama dall’oblio le persone che giocarono un ruolo importante nella sua vita. Una vita di azzardi, spregiudicatezze, ma anche di bisogno di libere scelte e passione amorosa. “Dov’è la giustizia? Dov’è la pace?”: sono queste le domande con cui la protagonista esordisce e che si fanno sempre più pressanti nel corso della rappresentazione. La sua anima è distrutta, continuamente tradita: prima dal padre che l’ha costretta a prendere i voti, poi dal prete perverso che l’ha spinta verso la voluttà, poi ancora dalla madre superiora e da altri personaggi che la circondano. L’adattamento teatrale prende spunto da numerosi testi, tra cui Il Fermo e Lucia e i Promessi Sposi manzoniani, dagli atti del processo milanese alla Monaca e la dalla retrospettiva del suo percorso di redenzione, scritta dal Cardinale Federico Borromeo.