Con le importazioni di riso asiatico in Italia che sono praticamente raddoppiate nel 2022 (+86%) è importante il primo stop all’innalzamento del limite dei residui di triciclazolo un potente pesticida vietato nell’Unione Europea ma utilizzato nei principali Paesi produttori, dal Vietnam alla Cambogia, dal Myamar all’India fino al Pakistan. E’ quanto affermano Coldiretti e Filiera Italia nel comunicare che la proposta di regolamento della Commissione che avrebbe dovuto aumentare il Lmr per i residui di triciclazolo nel riso da 0,01 a 0,09 mg/kg non ha raggiunto la maggioranza qualificata necessaria all’approvazione nell’ambito della riunione del comitato permanente (SCoPAFF) sui residui dei fitosanitari.
A partire dal 2016 l’uso di tale sostanza attiva è stato vietato in Ue e sono state vietate anche le importazioni di prodotti che presentano residui di Triciclazolo. L’ammissione di una certa quantità di tale principio chimico nel prodotto importato – evidenziano Coldiretti e Filiera Italia – oltre a danneggiare le imprese italiane ed europee del settore, rappresenterebbe un potenziale rischio sanitario per i consumatori.
Per Coldiretti e Filiera Italia si tratta di un primo passo per il rispetto in Europa del principio di reciprocità in modo che tutti i prodotti che entrano nei confini nazionali ed europei rispettino gli stessi criteri, garantendo che dietro gli alimenti, italiani e stranieri, in vendita sugli scaffali ci sia un analogo percorso di qualità che riguarda l’ambiente, il lavoro e la salute”.
Qualora la Commissione decidesse di andare comunque avanti il regolamento dovrebbe avere il via libera del Consiglio e del Parlamento Europeo nei confronti dei quali continua il pressing della Coldiretti e di Filiera Italia.
“Apprezziamo molto il lavoro svolto dal Governo italiano ed in particolare dal Ministro della Salute Orazio Schillaci” ha dichiarato il Presidente di Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che con 1,5 milioni di tonnellate all’anno l’Italia garantisce il 50% dell’intera produzione di riso della Ue, con una gamma di varietà e un livello di qualità uniche al mondo.
“E’ importante evitare di mettere gli agricoltori europei in situazioni di svantaggio competitivo con i produttori dei paesi terzi, contravvenendo il principio di reciprocità, la Commissione lo capisca una volta per tutte e smetta di lavorare contro la produzione agroalimentare europea per interessi non chiari” ha dichiarato Luigi Scordamaglia amministratore delegato di Filiera Italia.