MILANO – Il Comune potenzia “Custodi del bello”, progetto nazionale che prevede la collaborazione tra pubblico, privato e Terzo settore per favorire la reinclusione sociale di persone fragili attraverso il loro coinvolgimento in progetti di cura di alcune aree cittadine.
A partire dal mese di maggio, grazie alle risorse comunali e agli investimenti dei privati, nove squadre saranno attive in sei municipi della città (2, 3, 4, 7, 8, 9), con l’obiettivo di occuparsi della cura di aree verdi, strade, piazze, aiuole e parchi segnalati dall’Amministrazione, in collaborazione con AMSA. L’obiettivo è ampliare ulteriormente, nei prossimi mesi, le aree coinvolte.
“Custodi del bello”, promosso e gestito da Consorzio Communitas, Fondazione Angeli del bello, Associazione Extrapulita, con il supporto di Caritas italiana, raccoglie il testimone di Bella Milano, iniziativa attiva dal 2017 in città e che ha coinvolto circa 200 persone in percorsi di reinclusione e lavorato per la riqualificazione di diverse zone della città, dalla Stazione Centrale al Corvetto, da Baggio a via Sarpi, da via Padova a via Gola.
“Coltivare bellezza – dichiara l’assessore al Welfare e Salute Lamberto Bertolé – e, contemporaneamente, occuparsi di sostenere le persone fragili in un percorso di acquisizione o riacquisizione della loro autonomia è un obiettivo molto ambizioso che abbiamo perseguito in questi anni con Bella Milano e che vogliamo adesso rilanciare in modo più strutturale e sistematico, visti i buoni risultati della sperimentazione, che è stata molto apprezzata sia dalle donne e dagli uomini coinvolti che dai quartieri che ne hanno beneficiato”.
Il progetto adesso si evolve e raddoppia, seguendo due filoni: da un lato, infatti, il Comune di Milano è la prima Amministrazione italiana che ha direttamente investito dei fondi nel progetto, attivando anche delle squadre che hanno coinvolto i beneficiari di reddito di cittadinanza tenuti a svolgere i Progetti utili alla collettività (PUC). Come previsto dalla recente normativa nazionale che ha superato la misura del reddito di cittadinanza, queste squadre andranno avanti in questa forma fino a dicembre 2023. Il Comune è poi pronto ad adattare il progetto per coinvolgere i percettori di Assegno di Inclusione (AdI) e di supporto per la formazione e il lavoro, visto che il Decreto Lavoro ha confermato l’obbligo di partecipazione ai progetti di pubblica utilità organizzati dagli enti locali anche a partire dal 2024.
Dall’altro, “Custodi del bello”, che è attivo anche nelle città di Brescia, Roma, Savona e Firenze, si apre alla collaborazione con i privati finanziatori: aziende e realtà produttive che operano a Milano e vogliono contribuire a prendersi cura della città e dei suoi cittadini più fragili donando al progetto i fondi per finanziare l’attivazione di nuove squadre. Oltre ai due finanziati dal Comune, sono sette i team già operativi o in partenza, di cui tre finanziati da Fondazione BPM, due da Fondazione Cariplo e Redo SGR, una da Dils e una da RealStep.
“Delegare al pubblico e al Terzo settore – aggiunge l’assessore – il compito di occuparsi del welfare in un mondo in cui le fragilità aumentano e i bisogni sono sempre più complessi sarebbe una scelta miope. Con i Custodi del bello, rafforziamo un modello che vuole superare il dualismo tra chi si occupa di sviluppo – il tessuto produttivo, le imprese, le attività del territorio – e chi si occupa della cura. Nel ringraziare i partner privati che sono al nostro fianco nel progetto e che hanno investito per rendere più belli e attrattivi i quartieri di Milano, vogliamo quindi riaffermare l’importanza di questa sinergia, con l’auspicio che altre realtà milanesi vogliano seguire questo esempio, per ampliare sempre di più numeri ed efficacia dell’iniziativa”.
In totale, il progetto può potenzialmente coinvolgere circa 180 persone nel corso dei prossimi 12 mesi. Numeri che potranno aumentare se altri soggetti manifesteranno la loro volontà di contribuire.
Il servizio finanziato dall’Amministrazione è gestito, per conto del Comune di Milano, dal Consorzio Farsi prossimo attraverso le cooperative Detto fatto, Vesti solidale e Sammamet. Le squadre finanziate dall’Amministrazione prevedono la presenza di un caposquadra e di un numero compreso tra tre e cinque tra i beneficiari del reddito di cittadinanza, che ruotano giornalmente (ogni beneficiario è tenuto a otto ore a settimana di servizio, secondo quanto prevede la normativa nazionale). Le squadre finanziate dai privati sono invece composte da capi squadra assunti dalle cooperative e da tirocinanti e volontari in condizione di difficoltà socio-lavorativa individuati dai servizi per l’inclusione sia pubblici che del privato sociale. I “Custodi del bello”, operativi tutto l’anno, per sei giorni alla settimana, dalle 8:30 alle 12:30 e dalle 13:30 alle 15:30, sono inoltre affiancati da educatori professionali delle cooperative Sociosfera, Intrecci e Farsi prossimo, che si occupano dell’avviamento al lavoro e di intercettare eventuali segnali di disagio o difficoltà, raccordandosi con i servizi sociali comunali.