In Italia si sono abbattute in un solo giorno ben 19 tempeste di acqua, vento, pioggia e grandine da Nord a Sud con vittime, campi allagati, colture distrutte, vigneti colpiti e alberi abbattuti. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti su dati Eswd (European sever weather database) in riferimento all’ondata di maltempo che ha investito diverse regioni della penisola dove è allerta meteo rossa e arancione per rischio idraulico su diverse zone
dell’Emilia Romagna mentre la Protezione Civile ha diramato un’allerta gialla su Basilicata, Calabria, Abruzzo e Toscana per rischio idraulico, idrogeologico e per temporali.
In Lombardia – spiega la Coldiretti – le tempeste hanno colpito tra Brescia, Bergamo e Cremona con campi di mais e frumento mitragliati dai chicchi di ghiaccio, prati e pascoli spianati dalla furia del vento e piantine di pomodoro soffocate dalla troppa acqua. Nel Lazio grandine e bufere di vento – continua la Coldiretti – hanno colpito Roma con alberi caduti e verde danneggiato. In Toscana il maltempo non ha lasciato scampo ai vigneti del Chianti in provincia di Firenze con i chicchi di ghiaccio, grandi come noccioline, che hanno “ferito” i frutti e tagliato i rami delle viti.
La bomba d’acqua che ha colpito l’Avellinese in Campania ha causato purtroppo anche un morto in un castagneto. E mentre inizia la conta dei danni degli ultimi nubifragi in Molise, Abruzzo e nel reatino laziale, l’Emilia Romagna già provata dall’alluvione non viene risparmiata dall’ennesima spallata del maltempo con bufere d’acqua, vento e grandine con su verdure e ortaggi in serra e in pieno campo hanno colpito Reggio Emilia. Il bombardamento dei chicchi di ghiaccio non ha risparmiato neppure i campi della Sardegna letteralmente imbiancati come se nevicasse.
Siamo di fronte – sottolinea la Coldiretti – a una evidente tendenza verso la tropicalizzazione del clima, con l’alternarsi di siccità e alluvioni, che aveva fatto già perdere a livello nazionale ben 6 miliardi di euro nel solo 2022 – sottolinea la Coldiretti – tra cali della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne con allagamenti, frane e smottamenti.
Precipitazioni sempre più intense e frequenti, con vere e proprie bombe d’acqua, si abbattono – continua la Coldiretti – su un territorio reso più fragile dalla cementificazione e dall’abbandono con ben il 93,9% dei comuni italiani, che sono a rischio idrogeologico secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Ispra.
A questa situazione non è certamente estraneo il fatto che negli ultimi 25 anni è sparto oltre ¼ della terra coltivata (-28%) con la superficie agricola utilizzabile in Italia che si è ridotta ad appena 12,8 milioni di ettari. Per questo – continua la Coldiretti – l’Italia deve difendere il proprio patrimonio agricolo e la propria disponibilità di terra fertile con un adeguato riconoscimento sociale, culturale ed economico del ruolo dell’attività nelle campagne.
Per affrontare i danni dei cambiamenti climatici – precisa Coldiretti – servono interventi strutturali e strumenti di gestione del rischio sempre più avanzati, efficaci e con meno burocrazia.
“In tale ottica un intervento strategico è la realizzazione di infrastrutture a partire dai bacini di accumulo a impatto zero proposti dalla Coldiretti in grado anche di assorbire almeno in parte l’eccesso di acqua che cade in moda renderla poi disponibile quando invece si affrontano i periodi di siccità prolungata” ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel chiedere però “di accelerare sull’approvazione della legge sul consumo di suolo, ancora ferma in Parlamento da quasi un decennio, che potrebbe dotare l’Italia di uno strumento all’avanguardia per la protezione del suo territorio”.