In occasione della Giornata Mondiale del Latte, BMTI ha analizzato l’andamento attuale dei prezzi all’ingrosso di uno dei prodotti alla base del nutrimento, sin dalla prima infanzia. Dopo i ribassi dei primi mesi dell’anno, i prezzi alla produzione del latte scambiato nel mercato italiano hanno mostrato, a maggio, segnali di rialzo.
Bisogna ricordare che, tra novembre 2022 e aprile 2023, i prezzi del latte spot nazionale quotato nei listini delle Camere di commercio sono diminuiti del 35%. A spingere in basso i livelli record raggiunti nel 2022 sono state sia la ripresa produttiva a livello europeo che la diminuzione dei costi di produzione, soprattutto quelli di energia e mangimi.
A partire da metà maggio, però, grazie ad una domanda più “vivace” e ai primi segnali di rallentamento della produzione, peraltro fisiologico con l’avvicinarsi dell’estate, i prezzi si sono riportati, a fine mese, sui 0,50 €/l, recuperando circa l’11% rispetto a fine aprile. Una tendenza al rialzo che si è osservata anche per il latte di provenienza estera, sia di origine francese che tedesca.
Le quotazioni attuali restano comunque più basse rispetto ai picchi raggiunti dopo lo scoppio del conflitto russo-ucraino (-14% rispetto a maggio 2022) ma, al tempo stesso, mantengono un’ampia crescita nel confronto con i prezzi che si registravano nel 2021 (+35%).
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