Anche nel 2022 è proseguita la crescita del comparto del franchising, che ha visto un aumento del giro d’affari, degli occupati (+6,2% rispetto al 2021), del fatturato (30,9 miliardi di euro, +7,1% rispetto al 2021) e del numero di punti vendita (61.162, +2,2% sul 2021). Sono questi i numeri principali del “Rapporto Assofranchising Italia 2023 – strutture, tendenze e scenari”, curato dal centro studi di Nomisma e presentato il 28 maggio scorso nella sede di Confcommercio Milano Lodi Monza e Brianza. Dallo studio emerge inoltre che resta stabile il numero di insegne operative in Italia (954) dopo la contrazione avvenuta nel 2020 (-103) e la crescita del 2021 (+78). I settori merceologici più performanti sono la gdo che, con un giro d’affari che supera gli 11 miliardi di euro, incide per il 37% sul fatturato complessivo, seguita dall’abbigliamento (oltre 7,5 miliardi di fatturato), dai servizi (4,5 miliardi di fatturato) e dalla ristorazione che supera i 3,2 miliardi di fatturato.
Uno sguardo al 2023 fa intravedere però segnali di rallentamento: la stima è di un aumento del fatturato nell’ordine del +3%, con un tasso di crescita più contenuto rispetto all’anno precedente.
”Nonostante la congiuntura – ha sottolineato Alberto Cogliati segretario generale di Assofranchising – il franchising si dimostra ancora una volta un modello vincente. La vera forza sta nella capacità degli imprenditori che operano in questo settore di riposizionarsi in maniera efficace sul mercato grazie al forte spirito d’innovazione, a una maggiore sensibilità verso la sostenibilità e a un rinsaldato rapporto di fiducia che lega franchisor e franchisee. Le previsioni per il futuro sono positive e tra le scelte imprenditoriali future spicca la soluzione del multi-affiliato, modello che consente migliori performance e una maggiore organizzazione e pianificazione finanziaria. Ad oggi sono quasi sette su dieci i franchisor che hanno multi-affiliati e il numero è destinato a crescere”.
Al primo posto per numero di franchisor c’è il Nord Ovest, seguito dal Nord Est e Centro Italia. In crescita, con 199 reti attive, l’area del Sud e delle Isole. Tra i settori più rappresentati ci sono al primo posto i servizi (255 reti), seguiti da ristorazione (181) e abbigliamento (180). La classifica delle regioni con il più alto numero di punti vendita è guidata dalla Lombardia con 9.955 store, seguita da Lazio (6.734), Campania (4.805), Emilia-Romagna (4.757) e Sicilia (4.665). Il settore merceologico più rappresentato è quello dei servizi, con 17.373 punti vendita, seguito dall’abbigliamento (14.881) e dal commercio specializzato (8.321).
L’inflazione e la conseguente diminuzione del potere d’acquisto da parte dei consumatori rappresenta, per il 45% degli operatori, la maggiore preoccupazione per lo sviluppo del business, seguita dall’aumento dei costi delle materie prime (19%) e crisi energetica (9%). In crescita la quota di fatturato dalla vendita e-commerce (+8,7% nel 2022), vista in ulteriore crescita fino al 12,8% per il 2023.