La frenata dell’inflazione è indubbiamente un bene, ma è evidente che qualcosa non torna sul fronte di alimentari e carrello della spesa. Lo afferma Assoutenti, commentando i dati diffusi oggi dall’Istat.
“Nonostante il crollo dell’energia e la riduzione dei prezzi energetici certificata anche dall’Istat, i listini dei prodotti alimentari salgono a giugno del +0,4% rispetto al mese precedente, attestandosi ad un +11% su base tendenziale. Quelli “non lavorati” aumentano addirittura del +0,8% rispetto a maggio, quando in realtà ci si attendeva una diminuzione – spiega il presidente Furio Truzzi – Una famiglia con due figli, a parità di consumi, si ritrova così a spendere +846 euro annui solo per l’acquisto di cibi e bevande, +620 euro la famiglia “tipo”. Aggravi di spesa che dimostrano come la carta “Dedicata a te” varata dal Governo per aiutare le famiglie meno abbienti nella spesa quotidiana, non possa bastare”.
“Il rischio concreto è che nel comparto degli alimentari possano celarsi speculazioni tese a mantenere elevati i listini al dettaglio, a tutto danno dei consumatori – prosegue Truzzi – Per tale motivo alla luce dei dati odierni dell’Istat sollecitiamo il Governo Meloni ad accogliere la richiesta delle associazioni dei consumatori e di Assoutenti di varare sul territorio panieri “salva-spesa” con prodotti di prima necessità venduti a prezzi calmierati, in accordo con commercianti, produttori e Gdo, in modo da sostenere le famiglie in difficoltà consentendo loro di mettere il cibo in tavola senza subire salassi”.