MEDA – Sappiamo bene il ruolo di Meda nello scenario internazionale del design: capofila. Una città che racchiude al suo interno i nomi che hanno scritto la storia della progettazione italiana. A Meda nasce il design Italiano conosciuto in tutto il mondo.
E parlando di architettura, si arriva a Giuseppe Terragni, profondo esponente del razionalismo italiano e facente parte del Gruppo 7, che ha inciso per sempre il suo segno nella storia e lo ha fatto soprattutto a Meda, sua città natale. Proprio quest’anno, cade l’80esimo anniversario della sua morte avvenuta il 19 luglio 1943 e la città vuole dedicargli un pensiero particolare.
Giuseppe nasce il 18 aprile 1904 a Meda. Si forma a Como e nel 1921 si diploma, trasferendosi successiva-mente a Milano per frequentare il Politecnico (allora Scuola Superiore di Architettura presso il Regio Istituto Tecnico Superiore). Nel 1926 si laurea e, insieme ad altri sei architetti, costituisce il Gruppo 7. L’obiettivo del collettivo sarà importare in Italia le lezioni del Movimento Moderno europeo.
Nel 1927, assieme al fratello ingegnere Attilio, apre uno studio a Como e viene incaricato dalla società im-mobiliare Novocomum di progettare il suo primo edificio residenziale. L’anno successivo sarà a Roma per l’Esposizione italiana di architettura razionale, manifestazione organizzata da Adalberto Libera e Gaetano Minnucci in seguito alla quale viene fondato il MIAR, il Movimento italiano per l’architettura razionale. Nel 1933 fonda la rivista Quadrante – Mensile di arte, lettere e vita che sarà attiva fino al 1936. Nel 1941 parte per la guerra per poi essere congedato a causa di un esaurimento nervoso. Giuseppe Terragni morirà il 19 luglio 1943 a Como a causa di una trombosi cerebrale.
Un riferimento dell’architettura moderna, difficile da dimenticare, anzi impensabile. Un’eredità culturale, quella trasmessaci da Terragni, che teniamo a conservare e che si unisce all’immenso patrimonio che nel tempo Meda ha costruito. La peculiarità di Terragni è la sua ricerca di un tutto armonico tra interni ed esterni, sviluppatori soprattutto negli anni 30’ e da cui si è iniziati a parlare di interior design. Un’attitudine, quella dell’architetto, di mediazione fra tradizione e spinta innovativa.
“Pensare a Giuseppe Terragni – commenta Fabio Mariani, assessore alla Cultura – significa, per Meda, ricordare un grande professionista capace di aver cambiato il modo di progettare; un ambito che la caratterizza ancora oggi e a cui appartengono alcuni tra i più grandi nomi del design italiano”.
Insomma, una personalità che Meda, difficilmente, dimenticherà. Uno dei protagonisti della rivoluzione, in ambito architettonico, del suo tempo; un avanguardista. Motivi per cui la Medateca ha allestito uno spazio di libri tutto dedicato al grande architetto, celebrando così il memoriale della sua morte.
Non solo… è stata preparata una sorpresa speciale per coloro che sceglieranno di condividere l’opera architettonica di Terragni che preferiscono. Come funziona? Da domani, basterà recarsi in Medateca, raggiungere lo spazio dedicato all’architetto, rispondere alla domanda segnalata in una locandina che sarà lì esposta e recarsi al banco prestiti.