MONZA – A seguito degli eventi meteorologici estremi che si sono succeduti nel mese di luglio sul territorio, BrianzAcque comunica che i parchi dell’acqua e le vasche volano, costruite in questi anni, sono regolarmente entrate in funzione incamerando e trattenendo milioni di litri d’acqua che altrimenti avrebbero invaso strade e abitazioni, peggiorando una situazione già molto critica.
Se alcuni centri abitati non sono finiti in “ammollo”, come accaduto anni fa, o hanno subito un allagamento limitato, il motivo è in gran parte da attribuire alla lungimirante capacità del gestore del servizio idrico locale di pianificare opere pubbliche infrastrutturali per l’adattamento e la mitigazione del cambiamento climatico. Ad Arcore, Biassono, Macherio, Nova Milanese, Bellusco, le vasche hanno permesso di reggere il colpo contenendo gli allagamenti a situazioni puntuali dove foglie e rami strappati dal forte vento hanno occluso le griglie di raccolta delle acque. Proprio sul tema della questione dei danni riconducibili all’intasamento di caditoie, il presidente e amministratore delegato di BrianzAque, Enrico Boerci, propone la “promozione di un coordinamento tra BrianzAcque, i vari Comuni, la Protezione Civile, le aziende di pulizia strade e spurghisti, che possa essere attivato ed entrare in funzione nel caso in cui si annuncino allerte meteo per il territorio”.
Le pochissime situazioni in cui si sono verificati problemi seri, infine, sono legate ad una elevatissima intensità di pioggia puntuale e al breve intervallo di tempo tra gli eventi temporaleschi che non ha permesso lo svuotamento dei manufatti.
Le infrastrutture realizzate da BrianzAcque consistono sostanzialmente in invasi sotterranei in grado di aumentare la capacità delle reti fognarie esistenti di ricevere i volumi di acqua generati in maniera repentina e impulsiva dalle superfici urbane impermeabilizzate colpite dai temporali, rilasciandoli poi nel tempo in maniera controllata e non impattante verso gli impianti fognari di valle. Non bisogna infatti dimenticare che le reti esistenti sono state prevalentemente realizzate 40/50 anni fa, e anche di più, secondo criteri di progettazione che facevano riferimento alle superfici urbane e alle piogge dell’epoca.
Il piano di ottimizzazione e ammodernamento che BrianzAcque sta attuando annovera un complesso di opere costose e tecnicamente impegnative, anche per l’impatto generato sulla collettività durante l’esecuzione dei cantieri, che richiede un orizzonte temporale di medio-lungo periodo per essere completato.